Sotto produzione della già nota Apogeo Records, un nuovo progetto musicale si getta nel firmamento stellato dell’Indie. Arriva Otto.

L’Apogeo Records, ormai l’abbiamo capito, ci vede parecchio lungo, parecchio spesso. Alessio Arena, e poi gli Azul, e Manco… insomma, gira che ti rigira, quando c’è buona musica nelle nostre zone, il loro zampino è facile scovarlo.

‘Sta volta è toccato ad Otto, il nuovo progetto musicale nato dalla collaborazione tra il cantante e tastierista Lorenzo Campese, Marco Maiolino (basso), Andrea Verde (chitarre) e Alessandro Bellomo (batteria e voce).

Il gruppo ha puntato ad un esordio col botto con un EP, Il Nuovo Nemico, apprezzabile e interessante, in uscita prestissimo: il 27 Marzo.

 

Musicalmente parlando, abbiamo un EP dalla natura Indie scanzonata e vivace (o almeno per tre quarti della produzione, prima che L’EP subisca una sterzata clamorosa con l’ultimo brano che dà il titolo all’intero lavoro). Certo, è Indie, anzi, è pur sempre Indie! Questo inevitabilmente ci porta ad una serie di considerazioni del caso; prima su tutte: sul fronte delle melodie, l’album sembra avere costantemente il freno tirato. C’è cura, c’è attenzione, ma i primi tre brani – per quanto scorrevoli – sono comunque molto basic e poco elastici, come se ci fosse stata poca voglia di divertirsi davvero con gli strumenti. Attenzione, però: ho detto “primi tre brani”. Sì, perché la quarta ed ultima canzone rappresenta un cambiamento radicale nel mood e nella sonorità dell’intera produzione, grazie ad un gioco di bassi cattivi e un sintetizzatore che parte prepotente sin dal primo secondo.

Sul piano lirico accadono invece meraviglie che risiedono tutte nei piccoli dettagli. Se ci si concentra sui testi, difatti, si capisce come la scarsa elasticità musicale (che pur rimane denotabile)  sia stata un nobile sacrificio atto a valorizzare la componente da “cantastorie” (anzi, “canta-contesti”, passatemi il fantasioso termine).

Ognuno dei quattro brani racconta una situazione differente, ed ognuna di queste si arricchisce di una serie di immagini vere, percettibili, concrete, tra richiami calcistici, tornei condominiali, bombe dei tedeschi e persino – all’improvviso – Salvini.

Dietro un Vetro parla del nostro non dire, non fare, dell’essere eternamente sospesi; Ginseng ci racconta dell’approccio di una coppia al baccano di un locale, tra incomprensioni e difficoltà; Sposami Maurizio ci dipinge quella voglia di sparire, di non voler pensare ai banali discorsi da mezza età, e quella strana sensazione del “non essere antipatico a nessuno”; Il Nuovo Nemico ci racconta di qualcuno su cui fin troppi si sono accaniti, fino al punto da non capire se quel qualcuno sia vittima o carnefice, ma poco importa, perché tanto alla fine l’importante è giudicare, è dire anche quando non si ha da dire.

Quattro brani, quattro piccole finestre sul mondo, piccolo anch’esso, che ci circonda.

Il Nuovo Nemico sarà disponibile presto su tutte le piattaforme. L’uscita dell’Album è stata posticipata a causa delle recenti vicissitudini sul territorio nazionale.

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