Delitti e misteri al Museo: il Mann è scenografia perfetta per il numero Giallo Mondadori di marzo “Delitti al Museo” . Dieci racconti nati dalla collaborazione tra il Museo diretto da Paolo Giulierini e la storica collana che celebra i 90 anni

Il piacere dei turisti, l’Averno degli investigatori: il Museo Archeologico Nazionale di Napoli è scenografia perfetta per il numero Giallo Mondadori di marzo “Delitti al Museo” (n. 3177, in uscita nelle edicole italiane e in formato digitale).

Dieci scrittori italiani, grandi penne del Giallo, ci aprono le porte del Mann e lo fanno grazie ai loro più celebri personaggi noir, portando noi lettori e visitatori tra i capolavori delle collezioni pompeiane, di quella Farnese e di quella egizia, per rivelare i crimini commessi nelle epoche passate.

L’originale iniziativa è nata dalla collaborazione tra il Museo diretto da Paolo Giulierini e la storica collana che celebra i 90 anni (direttore Franco Forte). I dieci racconti sono opera di Diego Lama (anche curatore del volume con Forte e promotore con Ludovico Solima del progetto MANNoir) Diana Lama, Andrea Franco, Stefano di Marino, Carlo Martigli, Giulio Leoni, Antonio Fusco, Romano De Marco, Luigi Guicciardi, Serena Venditto.


Da “Belfagor il fantasma del Louvre” al recente e misterioso “Napoli Velata” di Ferzan Ozpetek (girato proprio al MANN), i musei sono sempre stati un set perfetto per molti film e narrazioni noir – annota Giulierini – Anche nel Mann si narra della presenza di un fantasma ad inizi del 900. Stupore e mistero dunque rivivono ad ogni passo nell’Archeologico dove tante opere ricordano personaggi che furono vittime di assassini o ne commisero: Giulio Cesare, Medea, Alessandro Magno, Claudio avvelenato dai funghi. Potremmo continuare all’infinito. E in questo stupendo volume di racconti si ricongiunge mirabilmente il cerchio del noir antico con quello della fantasia attuale, caricando ancora più di fascino il nostro Museo.


I racconti si sviluppano intorno alle più note opere del MANN, dalla venere Callipigia ai Tirannicidi, o da luoghi dell’immenso palazzo nel centro storico della città che prima di divenire museo borbonico, e poi nazionale, fu Università e che per tutti i napoletani è semplicemente il Museo.

«Ciascun autore ha fatto interagire il suo personaggio seriale con il MANN ed ha dato una sua interpretazione di Napoli» chiarisce Lama disegnando il potenziale di quello che può essere pensato anche come un originale volume di approfondimento per una visita piuttosto peculiare.

E così, ad esempio, l’illusionista Sebastiano Bas Salieri, ricercatore dell’occulto, ‘figlio’ di Di Marino, è alle prese con il macabro assassinio rituale di un vecchio amico e la scomparsa di un prezioso manufatto. Il frate francescano Martino da Bargadi (di Martigli) incontrerà una misteriosa sacerdotessa eretica. E ancora, monsignor Attilio Verzi, nato dalla fantasia di Franco, ci porterà nell’Ottocento per riferirci di un omicidio compiuto con un antico pugnale, mentre Diego Lama vagheggia la Venere Callipigia, figura eterna di bellezza, al centro di un nuovo enigma, collegato alla morte di un accademico inglese, per il suo commissario Veneruso. Guida tra gli incanti del Museo non poteva che essere il più imperscrutabile tra tutti gli animali: un gatto

Una Napoli alle spalle del sole e del mare, una città di ombre, una città liquida che freme nelle viscere come una solfatara. Dagli anni Trenta a oggi, il ritrovamento di un reperto “impossibile”, un’esecuzione tra la folla dei visitatori, un delitto nella sezione egizia, l’inspiegabile presenza notturna di un uomo seduto a fissare un certo oggetto: il fulcro di ogni cosa è sempre il Museo Archeologico Nazionale, edificio monumentale che nelle sue sale preserva secoli di storia e inesauribili racconti. Un paradiso per i turisti, un inferno per gli investigatori.

La scheda:

Il Giallo Mondadori n. 3177. Delitti al museo (2019) di AA.VV. [marzo 2019]

– Introduzione, di Franco Forte e Diego Lama

– Quando siamo soli. Un breve viaggio introduttivo al MANN, di Serena Venditto

– MANN-hunter [colonnello Salvatore De Rosa], di Romano De Marco

– Il fauno di cenere [Bas Salieri], di Stefano Di Marino

– L’odore del disprezzo [monsignor Verzi], di Andrea Franco

– La Tazza del Re [commissario Casabona], di Antonio Fusco

– Omicidio alla sezione egizia [commissario Cataldo], di Luigi Guicciardi

– Dietro la Venere Callipige, di Diana Lama

– Le natiche di Venere [commissario Veneruso], di Diego Lama

– La sacerdotessa venuta dal nulla [architetto Cesare Marni], di Giulio Leoni

– Il mistero della lamina orfica [Martino da Barga], di Carlo A. Martigli

In appendice:

 La storia del Giallo Mondadori (terza puntata), di Mauro Boncompagni

 In ricordo di Andrea G. Pinketts, Franco Forte, Stefano Di Marino ed Andrea Carlo Cappi

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Per leggere l’Introduzione di Forte e Lama, si rimanda al blog “Gli Archivi di Uruk“.

Le interviste agli autori.

Un pensiero su “Il Mann tinto di Giallo, un museo noir

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