Monte Cervati, il tetto Campania: una sfida comune da vincere per sostenere i paesi montani che vivono nel costante pericolo del continuo spopolamento. Già da tempo sono in atto azioni di recupero con spettacoli teatrali sulla vetta, accordi con il club alpino, trekking eventi

La Campania è pronta a darsi il più alto degli obiettivi, un traguardo posto sulla vetta più alta, altissima, a dirla tutta. Sì, l’obiettivo più alto della nostra regione, poiché il riferimento allude chiaramente al tetto della Campania: il monte Cervati, la cima più alta della nostra regione con i suoi ben 1.899 metri. Suggestiva ipotesi è quella di farne una meta turistica invernale di rilevanza in principio la sottoscrizione di un protocollo tra i nove comuni che “vivono” sotto il tetto del Cervati e la Regione. Un modo per riscattare i rifugi, le strutture dell’area, per dare garanzia alla possibilità di percorrere i sentieri innevati nelle cosiddette ciaspolate o finanche a bordo di gatti delle nevi. Insomma restituire verve a un incanto della natura che potrebbe disegnare anche una bellezza turistica. L’attività di restauro del comprensorio del Monte Cervati, in conclusione trova una prospettiva tangibile. Il progetto sostenuto dal Comune di Sanza e raccolto dall’Ente Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, che ha valutato suggerire un protocollo d’intesa tra i comuni che gravitano alle pendici della cima della Campania, ora attende il riconoscimento ufficiale da parte della Regione Campania che, tramite il presidente Vincenzo De Luca e l’assessore al turismo, Corrado Matera, lunedì presenzieranno a Sanza per ratificare questo accordo.

«Facciamo partire un progetto concreto e con un obiettivo preciso: dare lavoro ai giovani» asserisce il governatore Vincenzo de Luca. «Dobbiamo riuscire a far pensare ai nostri giovani che il loro futuro possa essere nelle aree interne. Dobbiamo bloccare l’emorragia di giovani dal sud creando lavoro e servizi ma anche qualità di vita come la Cultura o la banda larga».

«In queste terre si sono incontrati l’Oriente e l’Occidente. Potrete creare turismo partendo dalla storia di Buccino, attraversando le grotte di Pertosa per poi sfiorare la Certosa di Padula e volando a Tardiano di Montesano, senza dimenticare Teggiano, arrivare al Cervati – ha specificato De Luca – Una nuova rotta turistica che guarda al mare, al Cilento. Per farlo servirà una organizzazione tedesca, che riesca a dare lavoro.»

Una sfida collettiva da portare al successo per coadiuvare – oltretutto – i paesi montani che vivono nella incessante minaccia del costante spopolamento. È da tempo ormai che sono operative azioni di recupero con spettacoli teatrali sulla vetta, accordi con il club alpino, trekking e meeting tra conoscitori e appassionati della montagna. Alcuni rifugi sono anche già in funzione e ottengono tante adesioni. Permangono i problemi: strutture semi abbandonante, musei sovvenzionati e mai aperti (l’archeodromo di Monte San Giacomo), accessi resi tortuosi da sistema viario fatiscente.

Ribaltare la rotta per rilanciare le aree ancora meno celebri della Campania, che scommette sul turismo e sulla crescita delle aree interne; un dovere inderogabile, la condivisione di un intero territorio: queste le linee guida.

Una vetta preziosa, il tetto della regione, con quel santuario della Madonna della Neve di straordinaria bellezza, si attendono sviluppi.

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