Finalmente pubblicato su tutte le piattaforme digitali il 16 Ottobre, Follow The Light dei Navigator Project si mostra a noi in tutta la sua (notevole) potenza.

È la resa dei conti, il momento in cui tiriamo le somme. L’ho atteso tanto, forse pure un po’ troppo, lo so io e lo sapete anche voi. Ma sì, alla fine Follow The Light è saltato fuori, e prima di parlarvene ce lo siamo gustati un po’, ascolto dopo ascolto.

Breve recap per chi si è perso gli episodi precedenti: Amir e Daniel Sabljakovic, padre e figlio, ‘cerranissimi, hanno messo su un gran bel progetto: il gruppo Navigator Project, che ha esordito con il succitato LP, Follow The Light.

Synthwave/Synthpop, sonorità che fanno bonariamente il verso ai Depeche Mode, tante buone intuizioni e altrettanto buona la realizzazione. Questo, in sunto, è il prodotto che i Sabljakovic hanno confezionato per il pubblico. Un lavoro che si compone di nove tracce, per un totale di poco meno di quaranta minuti, e che mostra da subito un suo corpo, una sua coerenza come progetto dall’inizio alla fine, andando a smentire quella prima apparenza di album composto solo ed esclusivamente da tanti piccoli singoli.

Imago Noctis, prima traccia dell’album, introduce benissimo al mood dell’intera soundtrack, lasciandosi naturalmente succedere dalla traccia successiva, la già ben osservata Spellbound (singolo che fece da biglietto da visita per i Navigator Project), e dalla restante fila di brani ben incastrati tra loro. A chiudere c’è l’omonima Follow The Light, che non soltanto gode di una forte componente Pop davvero ben riuscita (poiché riesce a non stridere con quanto ascoltato precedentemente), ma svolge bene anche il suo compito di coda dell’album, che si chiude con grande armonia e lascia un piacevole senso di soddisfazione e completezza, come fosse l’arrivo a meta dopo un lungo (ma non per questo poco piacevole) tragitto.

Follow The Light si compone di brani che sì, seguono il loro filone, seguono quel mood tracciato con Spellbound e rafforzato da quel secondo singolo che fu In The Spiral, ma che non tediano, non risultano ridondanti e non annoiano (qui viene infatti in soccorso la durata complessiva dell’LP, sufficiente per dire molto, per prendersi il proprio tempo, per introdursi e raccontarsi, senza però far desiderare un taglio a corto).

Certo, tra le nove tracce ce n’è qualcuna uscita meglio e qualcuna un po’ più debole, e se dovessi azzardare dei rispettivi esempi, vi parlerei sicuramente di Shadows – che è una gemma di gran bellezza, la mia (personalissima) preferita tra quelle nel mucchione – e Cemetery of Despair, ahimè l’elemento più debole tra i nove brani, che pur vuole essere manifestazione di un Synthpop purissimo, e in questo risulta ben scritta e composta, ma manca di quel mordente che, bene o male, permea invece tutte le altre tracce, soprattutto quella che maggiormente le si avvicina, e cioè la già citata Follow The Light stessa.

Volendo concludere, scegliendo di mia sponte di NON parlarvi di ogni singolo brano per non influenzare le vostre prime impressioni, direi che Follow The Light è un progetto venuto bene dall’inizio alla fine. Non rivoluzionario, poiché inserito in canoni musicali già ben rodati; non perfetto, perché certamente non mancano anelli più deboli ed anelli più forti; appassionato, quello sì, senz’altro. Prodotto e realizzato con cuore, con forte trasporto, con un’adorazione sincera verso quei suoni, quei temi, quelle fantasiose (e suggestive) immagini. E’ un amore che traspare di traccia in traccia, e già solo questo basterebbe ad apprezzare, e supportare, il lavoro svolto dai Navigator, partendo dalle esecuzioni dei Sabljakovic, fino al lavoro dietro le quinte sulla lirica da parte di Caroline Darko.

Felice che la resa dei conti sia finalmente arrivata, mi congedo consigliando l’ascolto di Follow The Light, fosse anche un ascolto suddiviso in più fasi, singolo dopo singolo. L’importante, lasciatevelo dire, è di ascoltare il tutto con un bel paio di cuffie, magari over-ear, e lasciarsi incantare lungo tutto il tracciato che i Navigator hanno solcato.

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