Nella splendida cornice del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, con un biglietto valido otto euro sarà possibile visitare tutto il Parco. Sono inoltre disponibili giornate gratuite per visitare i musei.

Dal primo marzo 2019 è stata istituita una novità per il Parco Archeologico Campi Flegrei: biglietto a otto euro chiamato Circuito Flegreo. Il biglietto prevede una visita ai quattro siti del Parco: Terme Romane, Anfiteatro Flavio, Cuma, Castello di Baia. Il biglietto è valido due giorni. I singoli musei del Parco saranno, inoltre, gratuiti nelle seguenti giornate: 21 giugno (Festa della musica); 26 luglio (Sant’Anna, patrona di Bacoli); 15 agosto; 19 settembre (San Gennaro); 16 settembre (San Procolo, patrono di Pozzuoli); 8 dicembre; 26 dicembre; la prima domenica del mese da ottobre a marzo. Per i giovani dai 18 ai 25 anni, i biglietti per i musei valgono due euro.

Nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei, nel Castello di Baia, il professore Fausto Zevi si è occupato della suddivisione delle sezioni museali. Le sezioni hanno il compito di spiegare la storia degli antichi siti dei Campi Flegrei: Puteoli (Pozzuoli), Cuma, Baiae (Baia), Misenum (Miseno) e Liternum (Literno).

Su due livelli, la visita procede iniziando da Puteoli, al primo livello. La sezione puteolana riguarda la storia del sito, cominciando dall’espansione urbana augustea, il periodo neroniano e la ripresa nell’epoca tardo antica. Sulla Piazza d’Arme è possibile osservare oggetti da poco ritrovati, nella sezione Rione Terra. I ritrovamenti riguardano la decorazione architettonica del Capitolium e quella scultorea di alcuni edifici pubblici del Foro Augusteo. Al secondo livello si trova la sezione dedicata a Cuma. Gli scavi inerenti a Cuma sono stati fatti in collaborazione con l’università Federico II di Napoli, l’università l’Orientale di Napoli, e con il Centre Jean Bérard. Dalla fase greca (VIII e V secolo a. C.) a quella, ultima, di occupazione nel periodo bizantino, Cuma è riprodotta in base al suo sviluppo nel corso dei secoli.

Le sezioni Baiae e Misenum sono anch’esse molto ricche. Entrambe presentano: ritrovamenti della villa marittima romana di età tardo – repubblicana, la ricostruzione del Sacello degli Augustali da Misenum, del Ninfeo di Punta Epitaffio, e ricostruzioni in gesso sulla base di originali greci di età classica ed ellenistica. L’ultima sezione è quella di Liternum, in cui sono aggregati manufatti, sculture, iscrizioni, corredi tombali, provenienti da vari scavi e nuove ricerche attuate nel Foro, nella città antica, nella necropoli, nell’anfiteatro e nei quartieri urbani.

Oltre al museo, vale la pena visitare l’Anfiteatro Flavio, le Terme Romane, il Castello di Baia, Cuma. L’Anfiteatro Flavio (a Pozzuoli) risale al I secolo d.C., probabilmente sotto Vespasiano. È il più grande anfiteatro italiano dopo il Colosseo e l’anfiteatro Campano, di Santa Maria Capua Vetere. Le Terme Romane di Baia sono nate sotto l’iniziativa di Ottaviano Cesare Augusto, che commissionò l’architetto Sergio Orata. In seguito, le Terme sono state ampliate e perfezionate dai successivi imperatori. Il Castello di Baia, o meglio, il Castello aragonese di Baia, sorge dalla probabile villa di Cesare. Furono gli aragonesi a ricostruire, nel 1495 ciò che rimaneva delle strutture romane. Cuma, infine, è un centro archeologico tuttora sotto scavi, risalente al 740 a.C.

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