Lavazza celebra Napoli con un murales ritratto su una facciata del Centro Polifunzionale di Soccavo.
Ogni città ha un determinato monumento che la caratterizza, ma quando si tratta di Napoli, a caratterizzarla è la sua stessa anima: il sole, il Vesuvio e a “tazzulella e’ cafè”. La colorata luce dei vicoli e delle persone, la montagna/vulcano a cui gli abitanti si volgono e il sacro legame che da sempre i partenopei hanno con il caffè. Proprio per omaggiare lo storico ed indissolubile rapporto che la città ha con il caffè, Lavazza ha offerto un murales che suggella con tonalità allegre questo mood.
Il murale si trova su una facciata del Centro Polifunzionale di Soccavo, periferia occidentale di Napoli che nell’ estate 2019 sarà tra gli impianti protagonisti delle universiadi. È stato realizzato dallo street artist Umberto Koso Lidigiani e s’intitola: “Il profumo della mia città”.
“L’idea nasce dalla vita quotidiana del mio palazzo in cui la prima cosa che si sente è il profumo del caffè che inonda le scale. Così ho scelto di giocare e d’invertire i ruoli facendo si che non sia la città che profuma di caffè, ma il caffè che profuma la città”.
Quella di Soccavo è solo una parte del progetto. Il concorso indetto dall’azienda per parlare di Napoli ed il caffè, ha visto sfidarsi l’Istituto Superiore di Design-International School; l’Accademia delle Arti di Napoli, la Scuola Internazionale di Comics; l’Accademia delle Arti figurative e digitali. A vincere è stata l’opera Hourglass Caffè di Tonio Altomare dell’ Istituto superiore di Design. L’installazione, ce sarà posizionata in un’area della X Municipalità, s’ispira alla pausa caffè in cui il tempo si sospende e s’incarna in un’ideale clessidra che assume la forma di due iconiche tazzine Lavazza posizionate simmetricamente l’una sull’altra. L’opera è stata resa possibile grazie al progetto di riqualificazione urbana e street promossa dall’azienda ed il comune di Napoli. È un modo di colorare il quartiere con i messaggi positivi e la vivacità che il capoluogo partenopeo trasmette. A riguardo Maurizio Cozzolino, Italy Contry Manager commenta:
“Celebrando lo storico legame tra Napoli e caffè ho scelto di rinnovare il proprio impegno verso la capitale partenopea con un importante progetto di riqualificazione urbana con l’obiettivo di valorizzare le unicità dei territori, le energie dei giovani talenti locali ed il ruolo sociale e culturale rivestito dall’espresso”.
In effetti, l’iniziativa ha visto emergere diversi talenti partenopei, tanto che considerato l’alto livello dei lavori presentati al contest, si è creata un ulteriore categoria, quella del “Premio della critica”, assegnato dal filosofo del design Virginio Briatore, all’opera “Addore e’ Napule” di Angela Galati dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. I lavori presentati al contest saranno allestiti in una mostra itinerante che attraverserà la città e saranno esposte anche presso la Nuvola, sede di Lavazza a Torino.
Può una tazzina di caffè rappresentare una città? Sì, se si tratta di Napoli. Lì è un’istituzione sacra che mette in connessione le persone. Ma per spiegare meglio il concetto, si possono usare solo le parole di Luciano De Crescenzo:
“Ma vi siete mai chiesti cos’è il caffè? Il caffè è una scusa. Una scusa per dire ad un amico che gli vuoi bene.”