Giovedì 28 ottobre 2021, Teatro Nuovo Napoli al via la Stagione Teatrale 2021/2022. Diciotto spettacoli, fra programmazione, due anteprime, una sezione con cinque appuntamenti fra narrazione e musica, e due focus sulla danza contemporanea
Il Teatro Nuovo di Napoli torna a essere luogo di aggregazione e di cultura per la città, con la nuova stagione teatrale, per rivivere, dopo lo stop del 2020, l’emozione dell’apertura del sipario e tornare a respirare, anche nella storica sala dei Quartieri Spagnoli, la vitalità del Teatro.
La programmazione e l’avvio di questa stagione teatrale, rafforza l’esistenza stessa del Teatro Nuovo, affinché il teatro possa continuare a svolgere la funzione che gli è propria: regalare al pubblico emozioni e suggestioni in un contesto di riflessione collettiva.
L’esperienza della relazione unica e irripetibile che il teatro stabilisce tra gli attori e il pubblico in questa sala, per le sue caratteristiche di luogo e spazio, assume, oggi, un senso ancor più forte, evidente.
Diciotto appuntamenti, che, dal mese di ottobre fino ad aprile 2022, torneranno ad animare il palcoscenico partenopeo con un cartellone ricco d’incroci tra generi e stili, testi classici e contemporanei, nuove e antiche urgenze di rappresentazione, rispettandone la naturale e consolidata vocazione.
Un programma intenso che proporrà dieci spettacoli in abbonamento, cinque appuntamenti tra narrazione e musica, due anteprime, lo spettacolo di Natale, e un doppio focus sulla danza contemporanea con una prima rassegna, a gennaio 2022, e Quelli che la Danza, programmata nel mese di marzo 2022.
C’è è la parola chiave di questa stagione teatrale, per accompagnare lo sguardo dello spettatore, come quello degli stessi attori protagonisti, oltre l’immobilità di un momento che ha congelato tanto i corpi quanto le menti, riconoscendo nel teatro, e nella cultura tutta, uno degli elementi vitali della nostra quotidianità.
I volti di importanti artisti del panorama teatrale, tra i quali Carlo Cecchi, Ascanio Celestini, Lucia Mascino, Maria Amelia Monti, Marina Massironi, Michele Serra, Drusilla Foer, Gea Martire, Valentina Acca, Valentina Curatoli, Aldo Ottobrino, Emanuele Valenti, Teresa Saponangelo, Ivan Castiglione, Antonello Cossia, daranno voce e anima alle storie sul palcoscenico partenopeo.
Palcoscenico che ospiterà spettacoli e riletture firmati da importanti registi, in alcuni casi anche interpreti in scena, del panorama nazionale e internazionale come Edoardo Erba, Elio Germano, Lucia Calamaro, Marcello Cotugno, Luciano Melchionna, Pino Carbone, Raffaele Di Florio, Lello Serao, Fabio Pisano, che porteranno in scena testi di autori che vanno, fra gli altri, da Luigi Pirandello a Eduardo De Filippo, da Maurizio de Giovanni a Lucia Calamaro, da Marta Buchaca a Roland Schimmelpfenning, da Paolo Coletta a Fabio Pisano.
La programmazione prenderà il via, giovedì 28 ottobre, anteprima di stagione, con il progetto NA-SA_mk a cura di Michele Mele, sostenuto da Teatro Pubblico Campano e Casa del Contemporaneo. Nell’ambito del progetto il Teatro Nuovo di Napoli ospiterà la Compagnia MK in Bermudas (premio UBU come miglior spettacolo di danza del 2019) ideazione e coreografia di Michele Di Stefano, e la Sala Assoli presenterà, il 27 ottobre, lo spettacolo Giuda.
Dal 3 al 7 novembre seconda anteprima di stagione con Così è (o mi pare) una riscrittura per realtà virtuale di Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello, un progetto di Elio Germano, che rilegge il testo di Pirandello per calarlo nella società moderna, dove “spiare” l’altro risulta ancora più semplice grazie all’uso dei social network e per portare lo spettatore al centro della scena. Tramite appositi visori infatti i singoli spettatori (60 per volta) si troveranno ad essere in scena nel corpo di uno dei personaggi che vede e ascolta tutto. In scena lo stesso Elio Germano con Gaetano Bruno, Serena Barone, Michele Sinisi, Natalia Magni, Caterina Biasiol, Daniele Parisi, Maria Sole Mansutti, Gioia Salvatori, Marco Ripoldi, Fabrizio Careddu, Davide Grillo, Bruno Valente, Lisio Castiglia, Luisa Bosi, Ivo Romagnoli e la partecipazione di Isabella Ragonese e Pippo Di Marca.
Maria Amelia Monti e Marina Massironi saranno le protagoniste, dall’11 al 14 novembre, de Il marito invisibile, scritto e diretto da Edoardo Erba. Una commedia innovativa ed esilarante sulla scomparsa della nostra vita di relazione. Una videochat tra due amiche che non si vedono da qualche tempo: saluti, chiacchiere e novità.
Ascanio Celestini porterà in scena, dal 18 al 21 novembre, Barzellette, accompagnato dalle musiche, eseguite dal vivo, di Gianluca Casadei. Le barzellette hanno attraversato il mondo e le culture vestendosi dell’abito locale, ma portando con sé elementi pescati ovunque. Lo spettacolo avrà una storia di base che sarà usata come cornice ma ogni volta le singole storie cambieranno.
La programmazione proseguirà, l’11 e il 12 dicembre, con L’amaca di domani di e con Michele Serra, per la regia di Andrea Renzi. Le parole, con le loro seduzioni e le loro trappole, sono le protagoniste di questo monologo teatrale comico e sentimentale, impudico e coinvolgente, il cui nucleo è tratto dal libro “La sinistra e altre parole strane”.
Dal 16 al 19 dicembre, sarà la volta di Gea Martire in Mio figlio sa chi sono di Paolo Coletta e Silvana Totàro, che hanno scritto per Gea Martire un personaggio dai tratti forti e inequivocabili. E’ la storia di una donna alle prese con gli ultimi giorni del proprio figlio tossicodipendente, regia e musiche Paolo Coletta.
Le festività natalizie vedranno in scena, dal 28 al 30 dicembre, Natale In Casa Cupiello di Eduardo De Filippo, spettacolo per attore cum figuris con Luca Saccoia, ideazione Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia, per la regia di Lello Serao. Fedele al testo di Eduardo, nasce come un’installazione teatrale “viva”. L’ambientazione è di un grande presepe in cui si muovono l’attore e le figure animate, che lui stesso manovra.
A dare il via alla programmazione del nuovo anno, dall’8 al 9 gennaio 2022, tra narrazione e musica, sarà Ridire Parole a fare male di Luca Persico, con Luca Persico (‘O Zulù), Edo Notarloberti, Francesca De Nicolais, spazio scenico e regia Pino Carbone. Un reading, un concerto, una performance e uno spettacolo teatrale, che nasce dall’esigenza della parola per diventare musica e poi tornare a essere parola.
Dal 13 al 16 gennaio Smarrimento, uno spettacolo scritto e diretto da Lucia Calamaro, per e con Lucia Mascino. Lucia Calamaro è una delle più interessanti drammaturghe e registe italiane contemporanee. Lucia Mascino è attrice poliedrica e sui generis, la cui carriera spazia dal teatro alla televisione, al cinema sia d’autore sia popolare. Questo monologo segna l’incontro artistico di due indiscutibili talenti.
Dal 27 al 30 gennaio, Mario Gelardi porterà in scena Plastilina di Marta Buchaca, con Teresa Saponangelo, Ivan Castiglione e Vincenzo Atonucci, Mariano Coletti, Giampiero De Concilio, Arianna Iodice. Ispirandosi a un fatto realmente accaduto, l’autrice racconta il cinismo di una generazione che trova complicità e protezione negli adulti.
Sarà in scena, dal 3 al 6 febbraio, Dolore sotto chiave/Sik Sik l’artefice magico di Eduardo De Filippo, con Carlo Cecchi, anche regista dell’allestimento, Angelica Ippolito, Vincenzo Ferrera, Dario Iubatti, Remo Stella, Marco Trotta. Cecchi restituisce con questo dittico l’amarezza e il realismo di Eduardo De Filippo, la sua capacità di graffiare anche con una sola, fulminea invenzione paradossale.
Ancora tra narrazione e musica, dal 12 al 13 febbraio, Father and Son “inseguendo Chet Baker” soggetto e testo Stefano Valanzuolo, con Antonello Cossia, e con Francesco Scelzo (chitarra), Enrico Valanzuolo (tromba), regia Raffaele Di Florio. In una sorta di flashback estremo, articolato secondo una sequenza di ricordi, il racconto prova a far rivivere il più romantico tra gli eroi della tromba.
Un omaggio appassionato a Pier Paolo Pasolini e al suo amato gioco del calcio, dal 17 al 20 febbraio in L’ala destra del dio di cuoio di Sara Bilotti e Luciano Melchionna, con Veronica D’Elia e Sara Esposito, regia di Luciano Melchionna Lo spettacolo vuole essere un elogio alla fede e alla passione, qualunque essa sia: la poesia, l’arte, il calcio. Come la fede e la passione che aveva Amedeo Biavati, l’ala destra del Bologna ‘d’oro’, poeta del doppio passo, quello che proprio Pasolini aveva provato a replicare durante le sue partite.
Dal 5 al 6 marzo, Peppe Servillo, accompagnato alla chitarra da Cristiano Califano, leggerà alcuni brani tratti dal libro di Maurizio de Giovanni ne Il resto della settimana. Il titolo rimanda al tempo trascorso in un piccolo bar dei Quartieri Spagnoli a Napoli prima e dopo l’appuntamento con la partita degli azzurri, dove una varietà di persone si da il la per commentare, senza barriere di censo, i fatti calcistici e non della settimana.
Dal 17 al 20 marzo debutterà sul palcoscenico partenopeo Elenganzissima il recital di e con Drusilla Foer, con Doris di Leo (pianoforte), Nico Gori (clarinetto e sax). Il recital prosegue il suo viaggio raccontando gli aneddoti tratti dalla vita straordinaria di Madame Foer, vissuta fra l’Italia, Cuba, l’America e l’Europa, e costellata d’incontri e grandi amicizie con persone fuori dal comune e personaggi famosi, fra il reale e il verosimile.
Dal 24 al 27 marzo sarà la volta di A.D.E. A.lcesti D.i E.uripide testo e regia di Fabio Pisano, con Francesca Borriero, Roberto Ingenito, Raffaele Ausiello. Cos’è l’Alcesti? Una tragedia? Un dramma – poi definito ad hoc – prosatiresco? Questa indefinitezza di genere è il punto di partenza o il pretesto per sconvolgere il testo di Euripide, per provocarlo, asciugando ai raggi del tempo i rapporti epici tra i protagonisti, portando all’interno della perversa scatola del dramma borghese ciò che resta di un giorno di lutto.
Andrea Pennacchi è autore e interprete di Pojana e i suoi fratelli, in scena, dal 2 al 3 aprile, accompagnato dalle musiche dal vivo di Giorgio Gobbo e Gianluca Segato. Il personaggio nasce dalla necessità di raccontare alla nazione le storie del nordest che fuori dai confini della neonata Padania nessuno conosceva.
A chiudere la stagione teatrale, dal 7 al 10 aprile, Marcello Cotugno porterà in scena Peggy Pickit guarda il volto di Dio di Roland Schimmelpfenning con Valentina Acca, Valentina Curatoli, Aldo Ottobrino, Emanuele Valenti. Una satira feroce che mette in luce la complessità e l’intrinseca contraddittorietà dello sguardo occidentale sul continente africano. Il testo è parte della Trilogia Africana del drammaturgo e regista teatrale tedesco, che ha debuttato a Toronto nel 2011.
La campagna abbonamenti è aperta dal 13 ottobre, info e aggiornamenti al numero del botteghino 0814976267 e all’indirizzo email botteghino@teatronuovonapoli.it.
L’accesso del pubblico agli spettacoli sarà consentito esclusivamente muniti di green pass e mascherina, secondo le normative vigenti.