Sabato 5 marzo 2022, Teatro Elicantropo di Napoli: Cassandra di Christa Wolf. Carlo Cerciello porta in scena il testo della scrittrice tedesca, il primo allestimento del dittico Peep Tragedy – il tragico dal buco della serratura
Sarà Cassandra di Christa Wolf, in scena da sabato 5 marzo 2022 alle 21.00 (repliche fino a domenica 3 aprile) al Teatro Elicantropo di Napoli, il primo allestimento dell’originale dittico Peep Tragedy – il tragico dal buco della serratura, due spettacoli al femminile che gli spettatori, diciotto per sera, spieranno dal “buco della serratura”, con Cecilia Lupoli, per la regia di Carlo Cerciello.
Presentato da Teatro Elicantropo ed Elledieffe con il sostegno del Teatro Pubblico Campano, si avvale delle scene a cura di Andrea Iacopino, le musiche di Paolo Coletta, le luci di Cesare Accetta, il trucco di Vincenzo Cucchiara, la realizzazione del costume di Triunfo Dance World.
La formula Peep Tragedy – il tragico dal buco della serratura pone gli spettatori nel ruolo di voyeur, che tutti, indistintamente e quotidianamente, rivestiamo, restando alla finestra ad assistere impotenti e assuefatti alla rappresentazione delle tragedie umane.
Attira lo spettatore nell’affascinante trappola del gioco rituale, ravvicinato e sensuale dello sbirciare attraverso uno schermo stretto, in questo difficile momento storico, per proporre testi importanti, come Cassandra di Christa Wolf e FaustIn and Out di Elfriede Jelinek (in scena dal 13 aprile), con leggerezza, creatività e sicurezza, senza intaccarne il contenuto di grande spessore, sia letterario sia politico.
Cassandra viene dal passato o dal futuro, testimonia il passato perché in futuro non abbiano a ripetersi gli stessi errori. Ma, forse, il futuro è già tra noi, è il nostro presente e gli errori si stanno già ripetendo.
E’ prigioniera di Agamennone, di Clitemnestra, del passato, della paura, della veggenza, dei ricordi, della verità, del suo ruolo di testimone. I legami con tutto ciò le creano tensione e la legano indissolubilmente al suo destino di morte.
Gli occhi non hanno bisogno di guardare per vedere ciò che solo lei vede. Si dirige in un’unica direzione, perché solo una direzione le è concessa, si dirige verso la sua morte. Gli spettatori, incuriositi, la spiano come la gente di Micene, ignari del fatto che il loro destino è segnato allo stesso modo.
Le verità di una punk, preoccupano il potere. Le mura di Micene sono come il muro di Berlino est, mentre la storia, che scorre contemporanea, implacabile, scandisce il conto alla rovescia verso la fine.
La Wolf elabora, dunque, una storia diversa dall’Iliade, un’opera non maschile o eroica ma fatta di vita quotidiana, partendo dalla condizione della donna, in cui Cassandra non ha la funzione di eroina, ma di testimone.