I Rossometile emergono dalla coltre di fumo che incarna questo momento storico. La musica torna a servizio della fantasia, e questa volta ci lascia entrare nel mondo di Desdemona, colei che nasce sotto una cattiva stella.

È il 2005. Hai battuto Koga in Pokémon Rosso Fuoco, e adesso navighi nei meandri di una Youtube ancora ai suoi primordi. Il Parkour diventa virale e quel tuo cugino più grande (che adesso abita lontano) ti fa vedere per la prima volta il videoclip di Mother Earth, dei Within Temptation (uscito solo due anni prima). Tutto va bene.

È il 2020, e non posso negare che l’ascolto di Desdemona mi abbia fatto sentire come se nulla di quanto elencato sopra fosse lontano nel tempo. Tutto era di nuovo lì, in maniera chiara, davanti ai miei occhi.

Ma procediamo con calma.

Desdemona è il quinto, importante lavoro dei Rossometile. Una produzione fondamentale che sembra dare assestamento ad una band che fino a questo momento aveva imboccato molteplici e quanto mai varie direzioni.Un album dalla durata di circa 45 minuti che abbraccia con affetto un deciso Symphonic Metal mentre penetra deciso nella foresta nera del Gothic.

Desdemona è bello. È tutto bello, e non credo ci si debba sottrarre dal dirlo. Stringe al cuore se si ha ricordi legati al genere dei brani, ti rapisce, richiama a sé tutte le attenzioni che merita di avere in fase di ascolto e, soprattutto, è scritto e performato bene tra lingua italiana, inglese, virtuosismi vocali che attingono al Kulning (suono particolare prodotto con la voce, tipicamente usato in antichità nei paesi scandinavi), ed una qualità notevole delle musiche.

Sembra una produzione pronta ad illuderti, come se nei primi tre brani avesse già detto tutto, poi però s’arriva ai notevoli passaggi di Sole che cammini e allora ecco che appare chiaro che tanto altro c’è ancora da scoprire. E così ecco l’armonia di Storie d’amore e peste, l’incalzante Rosaspina (che, va detto per dovere di cronaca, nonostante la ritmica incalzante mi è sembrata comunque l’anello debole dell’LP) e il meraviglioso – mi si conceda il termine, di cui riconosco forse anche l’eccessiva forza, ma che ritengo assolutamente necessario – susseguirsi di tre brani fondamentali: Mist – che apre all’atmosfera onirica di questa circoscritta sezione dell’album – , Nox arcana – momento di elevazione in quest’ambiente onirico – , e Whales of the Baltic Sea Orchestra, che potremmo assimilare al momento di massima immersione nel mondo di Desdemona, e che rappresenta un qualcosa che, mi sento di ammettere, non avevo mai ritrovato prima nel panorama musicale italiano, underground o meno.

La triade sopracitata si lascia poi far coda dagli ultimi due brani dell’album, Boia misericordioso e Canzone del tramonto. Questi ultimi due perfettamente in linea con il resto della produzione anche se di minor spessore rispetto a quanto proposto subito prima dal già citato trittico. Ritengo, infatti, che l’effetto che provochi l’album sia quello di iniziale presentazione di un mondo cupo, arcano, nonché capace di riaccendere in noi dei ragionamenti su temi importanti come l’isolamento o anche la morte, cui poi si accoda una vera e propria immersione in tal mondo, con l’annessa possibilità di percepirne ogni aspetto, susseguita poi dall’inevitabile emersione, che avviene appunto con gli ultimi due brani che ci riportano un po’ all’inizio del percorso e chiudono quindi il cerchio.

Concluso l’ascolto, appare chiaro che qualcosa ci sia rimasto dentro. Identificare quel qualcosa è sicuramente arduo, ma la scoperta ripaga sempre la fatica.

In conclusione, riconfermo: Desdemona è un gran bel lavoro, ma aggiungo però che non è per tutti. Si deve avere anche solo una minima familiarità col genere, e si deve anche essere ben disposti a concedersi quaranta minuti di attento ascolto, minimizzando l’attenzione rivolta a qualsiasi altra cosa che non sia la musica dei Rossometile. Una volta accettate queste condizioni, si potrà varcare la soglia di un mondo ricco di fascino e, mi sembra giusto rimarcarlo, tutto italiano.  Certo, non brillerà per innovazione, ma si tratta pur sempre di un LP che fa benissimo quel che si prefissa di fare, e che può davvero rappresentare un importante punto di approdo per la band nostrana.

Statemi bene, e al sicuro. Date un abbraccio a Desdemona da parte mia.

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