I primi risultati parziali della decima edizione di FAI: i luoghi del cuore. Si può votare fino al 15 dicembre 2020.
A oggi il luogo in Campania al primo posto della classifica provvisoria (classifica provvisoria completa su www.iluoghidelcuore.it) è la Reggia di Portici (NA), voluta da Carlo di Borbone che, colpito dalla bellezza dei luoghi, la fece costruire tra 1737 e 1742. Molte famiglie aristocratiche, incoraggiate del re, acquistarono terreni o fecero costruire ville nei dintorni della reggia, creando quel caratteristico fenomeno architettonico, oggi noto come Ville Vesuviane, divenuto Patrimonio dell’Umanità Unesco. Parte del Palazzo Reale, successivamente, divenne sede del Museo Ercolanense, voluto da re Carlo di Borbone per raccogliere i reperti portati alla luce nel corso degli scavi dell’antica città di Herculaneum, sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Grazie alla Reggia e al Museo, Portici divenne una delle mete predilette del Grand Tour. Attualmente il sito è visitabile solo in maniera parziale. Il Comitato “Insieme per la Reggia” auspica la riapertura al pubblico di tutti gli ambienti e la piena fruibilità del parco.
Anche quest’anno molti i voti ricevuti per un polmone verde e punto panoramico molto amato dai cittadini di Napoli, che si estende sul promontorio di Posillipo su un’area di circa 92.000 metri quadrati, a 150 metri sul livello del mare. Si tratta del Parco della Rimembranza (o Virgiliano), classificatosi al 9° posto della classifica nazionale nel censimento “I Luoghi del Cuore” 2018. Il parco era stato votato a seguito di una violenta bufera di vento che provocato l’abbattimento di decine di pini – 28 nel parco e oltre 100 lungo il viale di accesso – già compromessi da un parassita e dallo stress urbano. A seguito di quest’ottimo risultato FAI e Intesa Sanpaolo hanno scelto di sostenere il progetto, richiesto dall’Associazione Premio GreenCare nell’ambito del Bando I Luoghi del Cuore lanciato nel 2019, che si concentrerà sul recupero della parte centrale del parco dove si trova l’anfiteatro. L’Associazione è in attesa della finalizzazione dell’accordo di collaborazione con il Comune e di ottenere le autorizzazioni da parte della Soprintendenza, atti necessari per realizzare l’intervento. La raccolta voti è sostenuta dagli attori Sebastiano Somma e Teresa Saponangelo.
Segue il Larghetto di San Pietro in Camerellis a Salerno, uno spazio urbano posto sul centralissimo Corso Garibaldi che ha rappresentato per molte generazioni di cittadini un riferimento sociale e culturale. Il larghetto, circondato da edifici recenti, prende il nome dall’omonima chiesa che si affaccia su di esso, ricostruita a seguito dei bombardamenti subiti nella Seconda Guerra Mondiale. Alla fine del secolo scorso il luogo era stato oggetto di un intervento dell’artista ceramista Ugo Marano (1943–2011) che ne aveva curato l’allestimento, realizzando in ceramica una lunga seduta e una fontana intitolata “Fontana Felice”, vandalizzata dopo breve tempo e successivamente sostituita da un’aiuola. Il comitato “Larghetto di San Pietro in Camerellis amanti della cultura e della spiritualità” sta raccogliendo i voti con il desiderio che questo riferimento importante per i salernitani torni a essere “felice” come lo era la sua fontana.
Sempre a Napoli è attiva una raccolta voti per la villa La Floridiana, il cui nome è legato alla sua proprietaria, la Duchessa di Floridia. Faceva parte della più vasta tenuta che Ferdinando I di Borbone, re delle Due Sicilie, donò alla moglie Lucia Migliaccio di Partanna, che ne fece la sua residenza estiva. La villa venne realizzata dall’architetto Niccolini – allievo del Vanvitelli – nel 1817-19, secondo il gusto neoclassico e a seguito della ristrutturazione di un edificio preesistente. Nella fitta vegetazione del parco sono celati un teatro all’aperto, un tempio in stile ionico, oltre a scale e dirupi, grotte e affacci, finte rocce e fontane, elementi naturalistici e opere edilizie: un insieme pittoresco, atto a creare molteplici “sorprese” e punti di osservazione. Dopo la morte della duchessa l’edificio e il parco subirono numerose trasformazioni fino al 1919, anno in cui la il bene venne acquistato dallo Stato e destinato nel 1931 a sede museale. Oggi ospita il Museo delle Ceramiche Duca Di Martina, che comprende 6.000 opere di manifattura occidentale e orientale, databili dal XII al XIX secolo. Il parco è parzialmente chiuso e necessita di interventi strutturali: manutenzione del verde, pavimentazione e illuminazione e per questo motivo si sono attivati al censimento del FAI i due i comitati “Tanti cuori per la Floridiana” e “Valori Collinari”. La raccolta voti è sostenuta dallo scrittore Maurizio De Giovanni.
È a Napoli anche un altro luogo molto segnalato, la Chiesa della Compagnia della Disciplina della Santa Croce, situata nel Rione Forcella, in pieno centro storico, e costruita al posto di un oratorio intorno al 1420. Da quel momento fu sede di una delle più antiche confraternite laicali napoletane, l’Augustissima Compagnia della Disciplina della Santa Croce, istituita nel 1290. La facciata settecentesca e il pavimento maiolicato all’interno sono frutto di pesanti rimaneggiamenti avvenuti nel XVIII secolo. Del complesso fa parte anche il chiostro, dove in origine sorgeva un agrumeto e che aveva affreschi del XIII secolo raffiguranti la storia di Gesù, di cui ancora oggi si conserva una scena. Oggi l’edificio, grazie al sodalizio ancora attivo con la Compagnia della Disciplina della Santa Croce, è al centro di un importante progetto socio-culturale che interessa il Rione Forcella su esempio di quello già attuato nel Rione Sanità. A tale scopo, la Compagnia ha programmato la messa a disposizione dei propri beni, immobiliari e non, per ospitare ogni anno una campagna culturale e l’organizzazione di eventi. La chiesa è il “luogo del cuore” dell’attrice Iaia Forte.
Ha superato i mille voti la Chiesa di Santa Maria della Pietà di Benevento, nata come antico eremitaggio attorno al 1170 per volontà del Cardinale Alberto Morra, futuro Papa Gregorio VIII, per poi essere elevata a chiesa a opera di Don Michele Morra nel Seicento, per consentire ai braccianti e ai mugnai di frequentare i sacramenti anche durante i periodi di intenso lavoro. Proprio il suono delle campane che per anni ha scandito il tempo di lavoro della gente del quartiere è diventato negli anni Sessanta del Novecento richiamo per giovani e famiglie facendo della chiesa un luogo di aggregazione e crescita spirituale. Alla chiesa sono legati i felici ricordi di almeno tre generazioni di beneventani.
Numerosi voti sono arrivati inoltre per l’affascinante Valle dei Mulini a Gragnano (NA), segnalata già nel censimento 2018 e lunga poco più di 2 km. Risalgono al Medioevo le prime concessioni per la costruzione di mulini che, sorti sulle sponde del fiume Vernotico, a regime torrentizio, venivano alimentati da un sistema idrico alla base del quale c’era un acquedotto che prelevava l’acqua dalle sorgenti, alimentando le macine. Tutti i mulini presentano pozzi fuori terra per raccogliere l’acqua, ma anche paratie per deviare quella in eccesso trasferendola ai mulini sottostanti, che evidenziano l’attenzione a non sprecarla, in quanto prima grande risorsa economica di Gragnano. Il “Centro cultura e storia di Gragnano e Monti Lattari ‘Alfonso Maria di Nola’” promuove ancora una volta la votazione del luogo con l’obiettivo di valorizzare la valle, auspicando il recupero di uno degli antichi mulini e il ripristino del percorso mulattiero per farne una meta di trekking.
Buon piazzamento provvisorio anche per il Giardino La Flora a Caserta, realizzato nel 1837 su disegno del Vanvitelli. Si tratta di una vasta area rettangolare con aiuole e viali che confina con l’area laterale della Reggia di Caserta ed è collegata al Parco Reale attraverso un varco carrabile e pedonale. Il giardino ha vissuto periodi di apertura al pubblico ma anche lunghi intervalli di chiusura, come l’attuale. Il comitato “Il Lungo Reggia Liberato” sta raccogliendo i voti al censimento del FAI proprio per poterlo vedere nuovamente accessibile.