22 Marzo 20020, Giornata Mondiale dell’Acqua: Gocce d’acqua, l’installazione artistica virtuale di Giuseppe Ottaiano

“Appena infatti ebbe Renzo passata la soglia del lazzeretto e preso a diritta, per ritrovar la viottola di dov’era sboccato la mattina sotto le mura, principiò come una grandine di goccioloni radi e impetuosi, che, battendo e risaltando sulla strada bianca e arida, sollevavano un minuto polverìo[…]

Ma quanto più schietto e intero sarebbe stato questo sentimento, se Renzo avesse potuto indovinare quel che si vide pochi giorni dopo: che quell’acqua portava via il contagio; che, dopo quella, il lazzeretto, se non era per restituire ai viventi tutti i viventi che conteneva, almeno non n’avrebbe più ingoiati altri”

 

 Il Covid-19, novella peste del mondo post industriale e anche postcapitalista, ci costringe ad un isolamento cui difficilmente  potremo  assuefarci. La città, la piazza, le strade sono deserte, trasformate in distese aride, prive di vita. Il  virus ha sospeso le nostre vite, ha interrotto lo scorrere lineare del tempo. Ha creato uno iato, una frattura che forse non si ricomporrà.

In questo tempo sospeso, in cui incertezze e paure hanno la meglio, per guarire dal veleno della solitudine e del disincanto, è necessario  ricostituire la nostra identità e riformulare i nostri progetti. È ciò che ha fatto Giuseppe Ottaiano, coraggioso imprenditore campano della comunicazione.

Giuseppe ha immortalato in una serie di meravigliose fotografie le bellezze della nostra regione,  da ultimo, ha puntato il suo obiettivo sull’elemento che contraddistingue la nostra terra per abbondanza e varietà: l’acqua. Ne è nato uno splendido volume, “Terre d’Acque”,  che ci conduce lungo vie antiche, già percorse dai nostri antenati, vie che ci portano  indietro nella storia e che ci dimostrano come l’acqua non solo porti vita, ma anche come  la necessità di convogliarla, condurla, controllarla abbia spinto l’uomo ad osare, ad industriarsi per farla giungere copiosa ai centri abitati, per irrigare il pingue ager campanus, e non solo ( buona parte dell’acqua che sgorga presso le sorgenti di Cassano Irpino serve a dissetare più di un milione di Lucani e Pugliesi).

Giuseppe ci conduce in un per-corso che ha inizio  nelle zone meno praticate dell’Appennino Campano, lì dove i corsi d’acqua segnano passaggi praticabili tra montagne e colline. Ci accompagna sulla Strada Regia delle  Puglie, quella voluta da Carlo d’Angiò, completata da Filippo di Borbone e ammodernata da Carlo di Borbone. Qui l’acqua ristoratrice si offre ai viatores, sgorgando pura e fresca da fontane monumentali, e canta con una voce cristallina e  rassicurante.

Grazie alla sua macchina fotografica, Giuseppe immortala  luoghi ancora incontaminati: le grotte di Caccaviola, insenature scavate dal fiume Titerno, l’Oasi Valle della Caccia e la sua Riserva Naturale integrale, situata presso Senerchia, la cascata naturale “Capelli di Venere” sul fiume Bussentino. Meraviglie della natura che ci conciliano col Creato e  ci rinnovano nel corpo e nello spirito.

E quanto l’acqua abbia un potere rigenerante, curativo, vivificante, Giuseppe  ce lo ricorda   anche con il suo ultimo lavoro: una mostra, per ora  virtuale, un’installazione artistica evocativa,  costituita di quarantadue gocce che, come una tela, consentono di raccontare l’elemento Acqua. Quarantadue gli artisti coinvolti e ben cento gli studenti  di sette istituti campani impegnati nella sua realizzazione. La mostra, grazie alla creatività e alla competenza grafica di Giuseppe Ottaiano, è da oggi  virtualmente visitabile ( https://youtu.be/aheFHOTRpYg )  e  lo accompagnerà nel prossimo tour di presentazione della sua ultima pregevole pubblicazione fotografica “ Terre d’Acque”.

Acqua che rinnova, acqua che dà vita, acqua che monda, quella di Manzoni nei “Promessi Sposi” : acqua che dà speranza contro un nemico invisibile, quella di cui ci parla Giuseppe Ottaiano in questi giorni.

Annalisa Criscuolo

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