Una chiacchierata con il Mestro Leopoldo da Nola circa la sua vita, la sua arte e il suo legame con il territorio

Abbiamo fatto una chiacchierata con Leopoldo Santaniello, artista nato a Nola, classe ’64, in arte “Leopoldo da Nola”, proponendogli qualche domanda sulla sua vita, la sua arte e il suo rapporto con il territorio.

Circa il suo percorso di studi Leopoldo ci dice che ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte a Torre Annunziata “I.S.A” ma il suo avvicinamento all’arte risale alla sua infanzia..
“Ho lavorato fin da piccolo nella bottega di mio padre che si occupava di arti grafiche pubblicitarie che all’epoca si realizzavano a mano, parliamo degli anni ’70, ’80. Era il letterista matita e pennello”.

Il padre di Leopoldo da Nola oltre che ad essere un grafico, era un pittore, un musicista e un poeta… dunque Leopoldo ha respirato, fin dalla nascita, l’arte in tutte le sue sfumature,
“Dall’età dei dieci anni, mentre i miei amici giocavano a pallone, io ero rapito dall’arte e apprendevo da mio padre, giorno dopo giorno, i segreti e le tecniche”.

Durante i mesi di aprile, maggio e giugno, periodo in cui alcuni artisti si dedicano alla decorazione dei gigli di Nola, protagonisti della Festa dei Gigli (festa popolare cattolica che si tiene ogni anno a Nola in occasione della festività patronale dedicata a San Paolino), Leopoldo lavora presso la bottega Tudisco, collaborando alla loro decorazione.

In seguito sempre presso questa bottega verrà chiamato a lavorare come cartapestaio e decoratore di presepi a grandezza naturale e di varie opere.
Nell’ambito della cartapesta Leopoldo ha ricevuto gli insegnamenti dal maestro cartapestaio Paolino Scotta, con il quale ha anche collaborato a molteplici opere relative al tema del sacro.

Oggi Leopoldo si occupa dell’arte della cartapesta nolana a 360 gradi, ci dice che, ahinoi, è un’arte che sta man mano scomparendo a causa dell’uso sempre più frequente del polistirolo; il suo obiettivo è di preservare le tecniche antiche.. “io cerco di rivalutarla e divulgarla in giro per l’Italia e nel mondo con le mie opere”.

Alla nostra domanda sui rapporti con le istituzioni e su un loro eventuale supporto, Leopoldo è molto chiaro : “a livello di istituzioni non sono coadiuvato e non voglio esserlo”.

L’artista però ci parla di un legame “passionale” tra la sua arte e il territorio, un rapporto di amore e di fede, temi cardine che ritornano nelle sue opere.

Gli chiediamo così di parlarci un po’ delle sue opere presenti sul territorio:
nel 2017 ha realizzato la Natività in cartapesta nolana, in collaborazione con Aldo Vucai, storico presepista napoletano, esposta nel periodo natalizio nella Basilica di San Lorenzo Maggiore.
Sempre nella basilica, il 10 agosto 2019, è stato posizionata una statua di San Lorenzo in terracotta, commissionata dal parroco della Chiesa, Padre Domenico.

Nella Chiesa madre di Brescello è presente un San Paolino in cartapesta nolana donato dall’Associazione Mamma Nola; un’altra statua di San Paolino a grandezza d’uomo è presente nel Duomo di Nola e un busto in terracotta ritraente lo stesso soggetto è esposta nella Villa Comunale di Nola, donata alla città sempre dall’Associazione Mamma Nola.

Nell’aprile 2019 il Maestro nolano si è dedicato ad una giornata di attività laboratoriali in collaborazione con l’Officina della Tammorra, svoltesi in Vico San Giovanni Maggiore 12, durante le quali si sono tenute dimostrazioni sull’arte dell’antica cartapesta nolana e attività di apprendimento di quest’arte.

Tra i progetti futuri ci parla di un regalo che farà alla città di Nola ossia l’inserimento di personaggi del passato che hanno dato lustro alla festa dei gigli, che saranno realizzati in terracotta e posizionati nel “Presepe nolano”.

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