Acerra, comune storico in provincia di Napoli, ogni anno è la fautrice della processione del Venerdì Santo. La processione è un momento parecchio suggestivo e commovente.

La Settimana Santa è un periodo importante per i cristiani. Gesù Cristo, l’incarnazione di Dio, è un uomo il cui sacrificio è necessario per la redenzione umanitaria. La memoria di questo momento cruciale è ricordata da diverse parti d’Italia.

Acerra, in provincia di Napoli, si interessa alla rappresentazione della processione del Venerdì Santo. Nel comune storico di Acerra, la tradizione della processione è ormai secolare. Si attesta che dalla fine del 1800 la Confraternita del Suffragio di Acerra abbia dato vita a questa rappresentazione storica. Turisti dei comuni limitrofi e fedeli, ogni anno arrivano in tanti per assistere alla festività cristiana più drammatica e densa di significato.

La caduta di Gesù Cristo.

I figuranti che partecipano alla processione acerrana sono 1000, e i loro costumi incarnano la Passione e la Morte di Cristo. La Processione del Venerdì Santo riproduce otto scene fondamentali. I figuranti cominciano con l’entrata di Gesù a Gerusalemme, poi l’Ultima Cena, il tradimento di Giuda Iscariota, la condanna a morte e la crocifissione di Gesù Cristo e i due ladroni. Senza ombra di dubbio la scena più commovente ed emozionante è quella della crocifissione, che si tiene sulle mura del castello Baronale, nel centro storico di Acerra, quando il sole è ormai calato da un po’. Un altro momento toccante è rappresentato dalle ripetute cadute di Gesù, sotto il peso della imponente croce, e delle umiliazioni, dalle flagellazioni che l’uomo subisce dai soldati.

Le foto sono entrambe di Francesco Cervone, giovane fotografo di Acerra.

Il corteo inizia nel primo pomeriggio da Piazza Castello (dove, tra l’altro, finirà). L’intero evento è curato dalla Parrocchia del Suffragio, guidata da Don Nello Crimaldi. La processione è coadiuvata anche dalla musica, a cura del maestro Modestino De Chiara. Il complesso civico bandistico “G. Pinna”, guidata da De Chiara, suona l’inno a Maria Santissima Addolorata “Il sol s’oscura … “. Accanto alla banda c’è anche il coro di 250 voci bianche, diretto dal maestro Angelo di Costanzo.  

Tradizione, folklore, cultura, religione e storia sono tutti elementi concentrati in un unico grande evento.

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