Secondo appuntamento della rassegna Napoli Jazz Winter con uno dei più bei concerti ascoltati fino ad oggi, venerdì 22 novembre, al Teatro Acacia di Napoli,  dell’Orchestra Nazionale dei Conservatori Jazz Italiani, diretta dal maestro Pino Jodice

Secondo appuntamento della rassegna Napoli Jazz Winter con uno dei più bei concerti ascoltati fino ad oggi, venerdì 22 novembre, al Teatro Acacia di Napoli,  dell’Orchestra Nazionale dei Conservatori Jazz Italiani, diretta dal maestro Pino Jodice con la straordinaria presenza di uno dei più grandi batteristi al mondo Billy Cobham, con una versione rielaborata da Pino Jodice, per big band, il disco capolavoro di Miles Davis “Kind of Blue” per la particolare occasione dei 60 anni dall’uscita del disco che più di ogni altro è stato considerato uno dei lavori più caratterizzanti e innovativo dell’artista.

L’Orchestra Nazionale Jazz dei Conservatori Italiani è stata istituita nell’anno accademico 2016/2017 ed è un progetto educativo finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione Generale per lo studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione dell’Istruzione Superiore, ospitato e gestito dal Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano, che è stato designato, dall’anno accademico 2016/2017 e per un triennio fino all’anno accademico 2018/2019, sede dell’Orchestra.

L’Orchestra è composta da studenti iscritti ai corsi di jazz dei Conservatori italiani – che ormai da molti anni promuovono quella che è ormai unanimemente considerata come una delle forme musicali più significative ed interessanti della musica del ‘900 – e può presentarsi in formazioni variabili per organico e dimensioni: solo strumentali (come il quintetto di sassofoni) e/o con l’aggiunta di cantanti e solisti.

A partire dal luglio 2017, l’Orchestra ha inaugurato una prestigiosa serie di concerti in Italia, tra i quali l’appuntamento al Pescara Jazz Festival, accolto con grande calore da pubblico e critica.

Pino Jodice, compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra e jazz educator, è uno dei maestri indiscussi del jazz a livello internazionale. Ha collaborato con diverse Orchestre, fondandone alcune che hanno un grandissimo successo come la OJP Orchestra Jazz Parthenopea di Pino Jodice e Giuliana Soscia, ha al suo attivo diverse incisioni come pianista, compositore e arrangiatore, oltre a 10 album registrati come cooleader insieme a Giuliana Soscia del Giuliana Soscia & Pino Jodice Duet/Quartet/Quintet, oltre a collaborare con i più grandi jazzisti del mondo come D. Douglas, B. Marsalis, R. Galliano, Uri Caine, J. Scofield, M.Portal, Enrico Rava, Paolo Fresu solo per citarne alcuni.

Sul palco del Teatro Acacia, ha presentato un progetto che è una sorta di “capolavoro di un capolavoro” che solo una mente illuminata e una profonda conoscenza della musica e del jazz in particolare poteva mai creare. Come ha anticipato lo stesso pianista/compositore, non si è trattato di un “omaggio” ma di una vera e propria interpretazione, riuscitissima, di brani che fanno parte davvero della storia della musica che Pino Jodice ha reso ancora più emozionante e coinvolgente.

“Kind Of Blue» è una di quelle incisioni la cui bellezza trascende le razionalizzazioni musicologiche e tuttavia (o di conseguenza) è la seduta discografica a proposito della quale più si è scritto. L’atmosfera seducente che pervade tutti i brani, il suono inconfondibile della registrazione, la bellezza disarmante e l’intensità delle esecuzioni hanno conquistato fan di più generazioni, consacrandolo forse come il disco di jazz più amato di tutti i tempi (cit. Musica Jazz).

Un elegantissimo Pino Jodice, ad inizio concerto, ha ringraziato con un discorso a dir poco emozionante, tutti gli ormai Maestri dell’Orchestra, che quando hanno iniziato questo percorso artistico erano semplicemente allievi dei più importanti Conservatori italiani e che oggi sono ormai tutti laureati, pronti a lasciare l’Orchestra stessa per poter iniziare, sicuramente con un successo meritatissimo, la propria carriera musicale. Il concerto di venerdì sera infatti è stato il loro ultimo concerto e per il pubblico numeroso in sala è stata l’occasione per poter ascoltare l’interpretazione a dir poco magistrale di brani jazz che sono delle vere e proprio pietre miliari della storia del jazz stesso, interpretazioni impreziosite dalla presenza di uno dei più grandi batteristi del jazz mondiale che ha reso speciale tutta la serata. A 75 anni compiuti, Billy Cobham ha dimostrato di avere un’energia straordinaria e un talento alla batteria come pochi. Nel brano che è una sintesi magistrale del suo straordinario talento, suonato con 4 bacchette contemporaneamente, ha entusiasmato il pubblico che gli ha tributato un lunghissimo applauso.

Per tutto il concerto non si è fermato un attimo, dando la possibilità, soprattutto a tutti i trombettisti presenti in Orchestra di potersi esibire in performance artistiche di altissimo livello, essendo l’album “Kind of blue” scritto essenzialmente da un genio di tale strumento e che ha dato a tale strumento un’importanza assoluta.

Il concerto è stato diviso in due parti: nella prima la parte ispirata dalle sonorità acustiche  del jazz più tradizionale, con “So What”, “Freddie freeloader”, “blue in green “,  “All blues”, “Flamenco sketches”, nella seconda i brani della fase “elettrica” di Miles con “Directions”, “TuTu”, “What it is” , per finire con uno dei veri e propri capolavori della fusion di Billy Cobham “Stratus”,che ha scatenato l’intera platea.

Nel finale, con il bellissimo brano “Volcano for hire” che ha dedicato alla città di Napoli, Pino Jodice ha voluto presentare ad uno ad uno i maestri dell’Orchestra

Flauto : Edoardo Casu Sassofoni: Daniele Comoglio 1 alto (straordinario Tutor e collega) Manuel Caliumi 2 alto Fabio Tiralongo 1 tenor Luca Ceribelli 2 tenor #Federico De Zottis baritono Trombe: Daniele Moretto 1 (eccellente Tutor) Giuseppe Todisco 2 Manuel Concettini 3 Ivan Elefante 4 Andrea Del Vescovo 5 a Napoli (22 con Cobham) si aggiunge Antonio Baldino altra eccellente prima tromba, Tromboni: Andrea Andreoli 1 (Mitico…Tutor e collega) Francesco Di Giulio 2 Francesco Cangi 3 Giulio Giannini trombone basso Alberto Introini tuba Ritmica: I magnifici Antonio Della Polla vibrafono e timpani sinfonici Riccardo Conti vibrafono e marimba Davide Sartori chitarra Giulio Gentile pianoforte Stefano Zambon contrabbasso Francesco D’Alessandro basso elettrico Federico Nelson Fioravanti percussioni e ringraziare il MIUR e il Conservatorio di Milano che hanno permesso di realizzare questi concerti incredibili e un ringraziamento particolare ad un angelo della Produzione Ludovica Punzi, che li ha seguiti in tutti i dettagli dando tutta l’assistenza possibile come se stessero in una produzione americana.

Il prossimo appuntamento, sempre al Teatro Acacia, sarà il 13 dicembre con Paolo Fresu, Omar Sosa Trilok Gurtu Trio.

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