Ironia e sorriso per ricordare un grande artista della musica come Renato Carosone con il talento di Lorenzo Hengeller 

La seconda serata per la VI Edizione di “Jazz & Baccalà” al Teatro Summarte di Somma Vesuviana organizzata e diretta da Elio Coppola è stata affidata, sabato 14 dicembre, alla bravura di uno strepitoso Lorenzo Hengeller, accompagnato da un terzetto d’eccezione: Elio Coppola alla batteria, Gianfranco Campagnoli alla tromba e flicorno e Gianfranco Coppola al contrabbasso.

Dalla vittoria del Premio Carosone nel 2007, alle numerose apparizioni in TV, e in radio in questi anni Hengeller si è lentamente conquistato l’attenzione della critica, con due dischi (Parlami mariù . ma non d’amore del 2004 e “Il giovanotto matto” del 2006) in cui si vedono già le sue potenzialità e le sue fonti di ispirazione quali lo swing e la musica italiana tra gli anni ’30 e ’50 e artisti quali Kramer, Carosone e Luttazzi, ai quali è seguita la pubblicazione di un terzo disco “Canzoniere minimo leggero” grazie al quale il musicista recupera quelle sonorità speciali degli anni della musica di Carosone e non solo oltre che mettere in luce l’enorme desiderio di volersi divertire e prima ancora di divertire l’ascoltatore.

Il concerto di sabato sera è stata l’occasione di dedicare parte del concerto stesso alla figura di Carosone dal quale Lorenzo Hengeller ha ereditato l’ottimo uso del pianoforte, l’ironia, anche un po’ amara, tutta partenopea e il gusto di creare testi divertenti e mai banali, a volte anche deliziosamente “veri” di alcuni aspetti del carattere tipicamente napoletano come in “Guapparia 2000”.

Il concerto è iniziato con due brani di Lorenzo come “Samba for Carmen” e “Conosci mia cugina” che danno subito l’idea della verve e della simpatia unica del pianista napoletano.

Seguiti poi da brani dedicati alla bravura ed al talento di Carosone come “Maruzzella”, “Chell lla’”, l’ironia di “O Russ”, e la dolcezza di “Amaramente” reinterpretata da Lorenzo Hengeller in una versione davvero emozionante.  Simpaticissimo e vulcanico come sempre, riesce poi a coinvolgere il pubblico in “O suspir” nel tipico verso che invento Gegè Di Giacomo, straordinario batterista del gruppo di Renato Carosone che lo stesso Hengeller ha ricordato sul palco del Teatro Summarte, raccontando il primo provino che fece per poter essere assunto nel gruppo di Carosone, esibendosi praticamente con una batteria di pentola presa dal ristorante dove si svolgevano i provini.

Ma Lorenzo Hengeller non si è fermato con la musica di Carosone, presentando altri brani dei suoi dischi come una splendida “Cancion n. 6” sottolineata dalle note perfette del talento di Gianfranco Campagnoli alla tromba, l’ironia del testo dell’”Istinto dell’emigrante”, di “Guapparia 2000” e di “Swing del giornalaio” che raccontano, più delle altre canzoni, quello che si può definire un vero e proprio stile “Hengeller”.

Alla fine, sull’applauso strepitoso del pubblico, nel bis il quartetto ha regalato ancora un altro brano “Tu vuo’ ffa’ l’americano” ancora un ultimo grande omaggio all’estro e al talento dell’indimenticabile Carosone.

Prossimo appuntamento della rassegna il 27 dicembre con Elio Coppola Jazz Trio guest star Peppino di Capri.

 

 

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