Esce venerdì 24 maggio per Apogeo Records “E senza acqua la terra more”, il nuovo album di inediti degli Ars Nova Napoli

A dieci anni dalla nascita degli Ars Nova, esce per l’etichetta Apogeo Records il nuovo album, “E senza acqua la terra more“, disponibile dal 24 maggio su CD e su tutte le piattaforme digitali. Il secondo lavoro in studio della giovane ensemble raccoglie la ricerca musicale degli ultimi due anni, culminata per la prima volta nella realizzazione di inediti. Il disco è stato anticipato – in data 17 maggio – da “La catalana”, singolo accompagnato da un videoclip live: la dimensione dal vivo, infatti, meglio esprime il potenziale performativo di una band, compiuto esempio di contaminazione musicale, che da realtà “busker” si avvia ad una nuova fase, più matura e consapevole. Non stupisce, dunque, che l’appuntamento con il concerto di presentazione sia andato sold-out nel giro di 48 ore circa, dall’annuncio dello stesso sui social: gli Ars Nova si esibiranno, giovedì 23 maggio alle ore 21, presso una location a sorpresa, che verrà comunicata ai prenotati a ridosso dell’evento.

E senza acqua la terra more

Tralasciando i binari canonici della ricerca etnografica degli ultimi anni, il gruppo ha da sempre mantenuto un suono proprio senza mai rinchiudersi in repertori classici tradizionali ed, essendo consapevole del continuo e rapido scambio avvenuto nel tempo tra numerosissime culture, ha preferito lavorare su melodie e parole comuni a svariate comunità d’Europa, e non solo. E come i ricercatori del Novecento che hanno riscontrato altrettante similitudini tra culture diverse, così gli Ars Nova propongono una musica senza barriere.

Un esempio autorevole è la cantautrice Rosa Balistreri, che combinò valzer venezuelano e serenata siciliana creando così un nuovo standard della musica popolare: su scala ridotta ma con lo stesso spirito, il gruppo mischia suoni, parole ed esperienze anteponendo il gusto personale a quello convenzionale.

Insomma, gli Ars Nova Napoli non si arrendono all’idea dell’appiattimento, della classificazione e della divisione stringente dei possibili linguaggi musicali:

Siamo figli del centro storico di Napoli, frequentato costantemente da suoni, lingue e sapori provenienti da tutto il mondo! Lautari Rumeni, Africani, Capoverdiani a Montesanto, Srilankesi nel Cavone, l’Oriente a Porta Capuana, Il Pakistan nei Quartieri Spagnoli ci insegnano che la nostra città è una finestra aperta sulle differenze. Ed è da un simile spirito d’accoglienza che nasce questo disco!


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