Lena A. debutta a tutti gli effetti col suo primo singolo, realizzato a quattro mani con Giovanni Carnazza. Il risultato dei due dell’etichetta indipendente Le Siepi Dischi è tutto da scoprire.
Vi ricordate quando, circa una settimana fa, abbiamo parlato di Le Siepi Dischi e del loro evento live per presentare il loro roster di artisti? Ecco, diciamo che mi è parso il caso di approfondire, e ciò che ne è venuto fuori è decisamente apprezzabile. Oggi infatti parliamo di Lena A. e del suo nuovo singolo, Tra le Dita, che è frutto della collaborazione tra la summenzionata e Giovanni Carnazza, altro membro del roster dell’etichetta Le Siepi Dischi.
Il risultato del loro lavoro è senz’altro degno di considerazione, quindi vale la pena dilungarci un po’, almeno quel tanto che basta per darvi un’infarinatura, senza però rovinare in alcun modo la sorpresa.
Dunque, cominciamo con la domanda di rito: ascoltando Tra le Dita, con cosa ci ritroviamo esattamente ad avere a che fare? Un Pop ragionato e ben strutturato, tra un’ottima produzione delle musiche (a cura di Carnazza, che ha puntato moltissimo sull’elettronica, assicurandosi un ritmo sempre vivace e sostenuto, senza mai risultare martellante) e una voce, quella di Lena, davvero gradevole e che – seppur non si spinga mai in virtuosismi di sorta o in movimenti più ariosi – a dirla tutta, mi dà l’idea di essere – almeno potenzialmente – molto graffiante. Oltretutto, è una voce che si presta a compiere perfettamente il suo dovere, e cioè interpretare un testo che si conferma essere frutto di una penna solo apparentemente emergente, e che anzi si fa dimostrazione di una profonda maturità artistica, capace di dar valore a quelle immagini squisitamente giovanili di cui i versi sono colmi.
Lena, che è a tutti gli effetti non solo un artista emergente, ma addirittura una giovane cantautrice al suo debutto effettivo, compie un primo grande balzo in avanti superando brillantemente le incertezze tipiche delle prime produzioni. La maturità, il background intellettuale e le riflessioni sulla natura del pezzo costituiscono aspetti di questo singolo assolutamente denotabili e chiari, ma ciò nonostante non appesantiscono il brano che gode di un’essenza incredibilmente rilassata e scanzonata, ben adatta ai momenti di piccolo piacere quotidiano, tra un viaggio in auto o un ascolto durante una serata tra amici.
Concludendo, affermo ben volentieri che questa prima, interessante scoperta de Le Siepi Dischi lascia ben sperare per il futuro, e soffermandoci su Lena stessa, il consiglio è quello di seguire il suo percorso, poiché i buoni propositi a riguardo sembrano essere piuttosto concreti.