Mertens e Llorente mandano il Napoli in paradiso, mentre per il Liverpool la difesa del titolo inizia nel peggiore dei modi.

Ci sono partite che rimangono impresse nella mente, che semplicemente fanno storia. Napoli – Liverpool ha tutte le carte in regola per entrare a far parte del novero, una vittoria che sa di rivalsa per l’eliminazione dell’anno scorso per molti versi beffarda e che acquisisce un nuovo sapore grazie al successo proprio dei Reds della massima competizione lo scorso anno. Là davanti quei tre fanno paura, Firmino Manè e Salah farebbero spavento a qualsiasi retroguardia ma l’applicazione, l’acume e l’attenzione dimostrato da Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Mario Rui è lodevole, ed inaspettata se si considerano le polemiche relative ai tanti goal subiti nelle prime gare.

Eppure dopo una partita fatta di alti e bassi il Napoli è riuscito a trovare il vantaggio forse nel momento più duro, grazie a Callejon che con mestiere guadagna un rigore su Robertson e Mertens è freddissimo (ed un po’ fortunato) a battere Adriàn che non ha minimamente fatto rimpiangere Alisson. La partita studiata da Ancelotti è magistrale, il Napoli riesce a sfinire il Liverpool come un pugile consumato ed a colpirlo d’astuzia quando abbassa la guardia, per poi trovare il gancio del K.O. con Llorente al 92′ sfruttando la frenesia e la confusione degli avversari che regalano un clamoroso assist allo spagnolo che tutto solo non può sbagliare. L’ostacolo più duro è stato superato, per ora, ma domenica c’è già il Lecce che ha dimostrato in casa del Torino di essere una squadra insidiosa, e soprattutto guai a sottovalutare il Genk al prossimo turno di Champions.

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