Il 22 dicembre è andato in onda su Rai 1 il film “Natale in casa Cupiello”, diretto dal regista Edoardo De Angelis in occasione del 120° anniversario della nascita del grande drammaturgo e quasi 90 anni dalla prima rappresentazione di Natale in casa Cupiello.
Napoli, 1950. Il giorno di Natale è vicino e, come ogni anno, Luca Cupiello (interpretato dal grande Sergio Castellitto) prepara il presepe; si trova in un mondo tutto suo, un vero e proprio rifugio dalla realtà, dove ogni cosa trova la sua giusta collocazione. Ma a nessuno interessa. Non a suo figlio Tommasino (Adriano Pantaleo), nonostante i tentativi di seduzione. Non a sua moglie Concetta (Marina Confalone), che ha ben altro a cui pensare: l’altra figlia, Ninuccia (Pina Turco), infatti ha deciso di lasciare il ricco marito Nicolino (Antonio Milo) per l’uomo che ha sempre amato, Vittorio (Alessio Lapice), e gli ha scritto una lettera per comunicarglielo. Concetta riesce a evitare quella che per la famiglia sarebbe una catastrofe, ma la missiva capita nelle mani di Luca che, ignaro di tutto, la consegna al genero. Nicolino scopre così il tradimento della moglie. Durante la vigilia di Natale, la sbadataggine di Luca mette di fronte i due rivali e la realtà irrompe prepotente nel clima presepiale di casa Cupiello. Tutto sembra perduto, ma in soccorso di Luca, morente, arriva ancora una volta il suo presepe.
Si tratta di un testo teatrale che oscilla tra il comico e il tragico, in cui prevarrà alla fine la tragedia: Lucariello cerca di tenere unita la famiglia con una delle tradizioni secolari napoletane: il presepe, in cui ogni personaggio ha il suo spazio e il suo ruolo ben definito.
Il capo di famiglia, in realtà, non si vuole render conto che la sua famiglia è già andata in frantumi: il figlio Tommasino, ragazzo problematico, disoccupato e ladro “non immatricolato” che ruba allo zio scapolo Pasquale (Tony Laudadio); la figlia Ninuccia che si ritrova intrappolata in un matrimonio senza amore e amante di un altro ragazzo e la moglie, esausta dai mille problemi che deve sopportare. Infine Lucariello morirà, dopo aver dato la sua benedizione alla figlia e al suo amante, convinto che si trattasse del marito della amata figlia.
Il regista partenopeo Edoardo De Angelis sceglie di ispirarsi alla grande pièce del maestro Eduardo De Filippo, ma scegli di farne una trasposizione ben riuscita e di ambientarlo nel 1950, a differenza della commedia originale che ha luogo negli anni ’30:
[…] Abbiamo deciso di collocare il presente adattamento nel 1950. Un anno emblematicamente sospeso tra la guerra e il benessere. Napoli è ancora ferita dalle bombe ma si sentono i primi vagiti di una classe media che si affermerà negli anni successivi. Un anno sospeso tra distruzione e ricostruzione, proprio come il 2020.
Al centro dei suoi capolavori il maestro De Filippo ha quasi sempre posto il tema della famiglia, nucleo di contrasti ma anche di evoluzione: figlio complicato ed egoista; una figlia che tradisce, perché non soddisfatta del suo matrimonio. Ma alla fine la famiglia riuscirà a raggiungere il suo equilibrio, nonostante la fine della commedia che è tutt’altro che un “happy ending”.
In un’intervista rilasciata al protagonista della vicenda, Sergio Castellitto risponde a tutte le critiche che ha ricevuto in questi giorni e dichiara:
Io non mi sono mai confrontato con Edoardo, lui è inarrivabile. Bensì mi sono confrontato da attore con Luca Cupiello e con LA pièce teatrale del ‘900. Ho affrontato questo personaggio con la stessa purezza e panico sano con cui mi confronto nei film che interpreto.
Si può affermare che Natale in casa Cupiello 2.0 è proprio ciò di cui milioni di italiani avevano bisogno in questo momento, costretti a vivere un natale distanziati. Tuttavia, abbiamo vissuto per una serata l’atmosfera natalizia da molto più vicino, grazie anche alle musiche emozionanti del maestro Enzo Avitabile e la bravura dell’intero cast di professionisti. Ancora una volta la cultura è il principale antidoto contro questo periodo difficile per tutta l’intera industria cinematografica e soprattutto teatrale.