L’8 novembre 2019 è stata dedicata una cupola all’astronomo Annibale de Gasparis all’Osservatorio astronomico di Capodimonte, la più antica istituzione scientifica europea.
È dal 1751 che si discuteva, a Napoli, della creazione di un osservatorio astronomico. L’idea era quella di fondarlo nel complesso militare di Pizzofalcone, ma l’idea restò tale. Non fu attuato l’osservatorio neanche 50 anni dopo, con Ferdinando IV. Finalmente, nel 1807, Giuseppe Bonaparte approvò un decreto che prevedeva la costruzione dell’osservatorio a Caponapoli, nell’antico monastero di San Gaudioso. L’astronomo Federigo Zuccari ottenne, pochi anni dopo, da Gioacchino Murat l’approvazione per l’istituzione di un nuovo edificio, molto grande. Fu così che la prima costruzione avvenne tra il 1812 e il 1814, sulla collina di Miradois. Gli astronomi si interessarono presto all’astrofisica. L’Osservatorio è la sezione napoletana dell’INAF, l’Istituto Nazionale di Astrofisica.
Annibale de Gasparis: l’astronomo e il matematico
Nato a Bugnara, vicino Sulmona, nel 1819, studiò fino ai 18 anni in Abruzzo. Si trasferì successivamente a Napoli, iniziando gli studi di ingegneria, per poi passare a quelli di astronomia. Nel 1839 inizia a frequentare l’Osservatorio astronomico di Capodimonte, diventando allievo di Ernesto Capocci di Belmonte. Dopo aver determinato l’orbita dell’asteroide Vesta, che gli fece conseguire una laurea honoris causa in matematica, de Gasparis proseguì scoprendo Igea, nel 1849. Il nome Igea è greco, Igea è la dea greca della salute. L’astronomo, il quale partecipò ai moti rivoluzionari del 1848, affiancò il termine borbonico accanto a quello di Igea, al fine di farsi perdonare dal re.
Annibale de Gasparis divenne professore all’Università di Napoli Federico II nel 1851, senatore nel 1861, per i suoi evidenti meriti scientifici, e direttore dell’Osservatorio astronomico di Capodimonte, dopo la morte del suo maestro Capocci di Belmonte. Il suo impegno verso l’astronomia durò tutta la vita, e de Gasparis scoprì ben nove asteroidi: 10 Hygiea; 11 Parthenope; 13 Egeria; 15 Eunomia; 16 Psyche; 20 Massalia; 24 Themis; 63 Ausonia; 83 Beatrix, i primi sette tra il 1849 e il 1853, gli ultimi due tra il 1861 e il 1865. De Gasparis morì nel 1892, e tuttora la sua importanza scientifica è riconosciuta: l’Osservatorio astronomico di Capodimonte gli ha dedicato una cupola a suo nome.