Sabato e domenica al Teatro Tram, “Segnale d’allarme”, di Elio Germano
Sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo al Teatro TRAM va in scena “Segnale d’Allarme”, trasposizione in realtà virtuale dello spettacolo di Elio Germano e Chiara Lagani “La mia battaglia”. Doppia rappresentazione (sabato ore 19 e ore 21; domenica ore 17 e ore 19) per questo straordinario esperimento che l’attore romano – tre David di Donatello, un Nastro d’argento e 1 Prix d’interprétation masculine al Festival di Cannes, prossimamente al cinema con un film sul pittore e scultore Antonio Ligabue – sta portando in scena.
Sbarca a Napoli questo innovativo progetto nato dallo spettacolo teatrale di cui Germano era attore unico e regista, scritto a quattro mani con Chiara Lagani: questo VR movie nasce dalla collaborazione con Omar Rashid (co-regista) e il progetto multimediale Gold, di cui Rashid è fondatore.
Attraverso i visori VR, gli spettatori saranno portati ad immergersi nell’opera teatrale diventandone parte: ciascuno si ritroverà in un’altra sala, in prima fila. Una visione al contempo collettiva e privata: per 70 minuti si è immersi soltanto nello spettacolo, scorgendo i movimenti di Elio Germano così come quelli degli altri spettatori intorno a lui.
“Segnale d’allarme” è la trasposizione in realtà virtuale de “La mia Battaglia”: immaginario e reale si confonderanno sin dai primi minuti. Un monologo che sarà un crescendo e allo stesso tempo una caduta verso il grottesco: nel titolo originario dell’opera un evidente richiamo alle aberrazioni del passato, alle capacità persuasive che trasformano lentamente l’attore in un manipolatore. Un testo complesso, quello scritto da Germano e da Chiara Lagani (drammaturga della compagnia ravennate Fanny & Alexander), che parte da un cupo passato per mostrare e dimostrare quanto, in realtà, non si sia mai del tutto al riparo dai pericoli delle ideologie.
“L’esigenza dello spettacolo – ha detto Elio Germano – nasce dalla volontà di testimoniare questa decadenza del pensiero critico della nostra epoca storica, soprattutto nel nostro paese. Non esiste più pensiero critico, c’è uno schierarsi superficiale con cose che ci stanno simpatiche o antipatiche; un linguaggio senza approfondimento fatto di slogan e un’adesione a queste cose fatta solo per emulazione o appartenenza. La versione in realtà virtuale aggiunge una critica ancora più grande al discorso della manipolazione, mettendo in mezzo le nuove tecnologie. Lo spettacolo innesca tantissime discussioni che non si perdono con la dimensione virtuale, anzi, si moltiplicano”.
Dato il numero limitato di posti, per questo spettacolo sarà garantito un solo accredito.