Il 15 novembre presso lo Scugnizzo liberato Raia e Fiorito, Cyop e Kaf dal vivo!
Il 15 novembre presso lo Scugnizzo Liberato si celebra la prima napoletana e al contempo il compleanno di “Asylum”, disco d’esordio del sassofonista partenopeo Antonio Raia realizzato con il supporto di Renato Fiorito. L’album, prodotto dall’etichetta discografica Clean Feed Records di Lisbona, ha ricevuto attestati di stima dalla critica ed è stato ampiamente promosso sia in Italia che all’estero con molteplici live in festival prestigiosi, spesso condividendo il palco con illustri colleghi (Colin Stetson al Time Zones di Bari, Joe McPhee all’Area Sismica di Forlì, Thurston Moore al Jazz is Dead festival di Torino). La data di presentazione a Napoli – un’occasione speciale data la genesi del disco e le influenze culturali dei protagonisti- giunge dunque a suggellare un percorso (anche di maturazione e decantazione) durante il quale il progetto si è confrontato con mondi e ambienti artistici e musicali ampi e allargati, uscendone ancora più forte e vivo.
Il lavoro svolto dal duo Raia/Fiorito conferma quanto sia alto il valore musicale che Napoli riesce ad esprimere su scala internazionale, mostrando una sorta di “terzo volto” [oltre a quello della classica e del pop] di questa antica metropoli della musica: un volto più oscuro e sfaccettato, che declina in modo originale e non ortodosso le radici, le porta su lidi avanguardistici e sa coinvolgere, oltre ad un vasto parterre di musicisti, colti estimatori, addetti ai lavori e un pubblico sempre più interessato ad un approccio interdisciplinare all’arte.
Non è perciò un caso che allo Scugnizzo Liberato Raia e Fiorito saranno affiancato da due artisti dell’immagine incredibilmente bravi: cyop&kaf.
“Guastatori mediali di famigerata fama”, come loro stessi amano definirsi, cyop&kaf dialogheranno in tempo reale con la poesia sonora prodotta dalle escursioni (libere e non) di sax ed elettronica, introducendo nell’estetica di Asylum lampi e macchie di colore, in bilico tra assenza e abbondanza di segni, come in un dialogo cinematografico senza pellicola.
Il pubblico assisterà ad uno spettacolo unico, un film sonoro disegnato per ascolti e cuori grandi, dove i soffi dei sassofoni si incidono su paesaggi di suoni elettronici e di immagini, in un fluire ininterrotto di temi astratti e storie da inseguire.