Giovedì 18 aprile alle 21 il teatro Palapartenope di Napoli ha ospitato “Figlie di E.v.a.”, uno spettacolo tutto al femminile con Maria Grazia Cucinotta, Vittoria Belvedere e Michela Andreozzi come protagoniste.
È la storia di tre donne sull’orlo di una crisi nervosa, le quali sono legate allo stesso uomo, un politico corrotto, doppiogiochista e spregiudicato, candidato sindaco per le prossime elezioni. Elvira è la sua assistente impeccabile, Vicky la moglie danarosa e Antonia la ricercatrice universitaria che pur di far carriera accetta di dare una mano al figlio del politico. Purtroppo l’uomo dopo aver raggiunto i suoi obiettivi, le scarica senza alcun scrupolo. Le tre donne decidono così di unirsi per reclamare vendetta, ingaggiando Luca (Marco Zingaro), un attore squattrinato disposto a tutto pur di esercitare la sua professione. Verrà trasformato ne “l’uomo perfetto”, capace di sconfiggere il nemico comune alle prossime elezioni. Ma l’attore decide di rifiutare l’incarico politico, in quanto non si sente all’altezza del compito.
Si tratta di una commedia di grande attualità. Basti pensare ai temi che la caratterizzano: la sete di potere e il ruolo della donna da sempre emarginato, la quale è costretta a stare sempre un passo indietro all’uomo, nonostante le sue notevoli capacità.
“Dotata animi mulier virum regit” (Una donna dotata di coraggio consiglia il marito) è il celebre detto latino, da cui trae ispirazione la scrittrice britannica Virginia Woolf (“Dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna”). Questo sottolinea il fatto che alla donna, anche ne “Figlie di E.v.a.”, non sempre vede riconosciuto il suo ruolo , ossia fonte di grande ispirazione, di appoggio e sostegno. Noi donne quanto ci rispecchiamo in questa descrizione?