Ortodonio, frazione collinare di Montecorice, un antico borgo ricco di storia in cui regnano il silenzio e la bellezza; una perla del Cilento Antico
A 250 metri sul livello del mare sorge Ortodonico, una frazione collinare di 250 abitanti, appartenente al comune di Montecorice, in provincia di Salerno.
Le origini di Ortodonico si rintracciano nell’epoca longobarda: il primitivo centro abitato si sviluppò intorno alla torre costruita per il controllo del Rio Lavis.
Il documento in cui è citato per la prima volta il comune, risale al 1162.
Si parla della compravendita di un appezzamento di terra che passava da un certo Marino e i suoi figli, al monastero cavense.
Il toponimo Ortodonico deriva dal suo essere stato “ortus dominici” ossia proprietà personale dei più potenti signori del Regno, i Sanseverino, che lo tennero fino alla loro caduta nel 1552.
In seguito a varie compravendite, cessioni e passaggi feudali (feudatari sempre laici), l’ ultima tappa fu presso i Genoino che ne conservarono la proprietà fino all’abolizione della feudalità nel 1806.
In quello stesso anno Ortodonico divenne capoluogo di Comune fino al 1927, anno in cui divenne frazione di Montecorice.
Oggi può essere considerato uno dei borghi più caratteristici del Cilento: la parte antica è conservata molto bene nelle sue architetture senza che la mano della modernizzazione ne abbia mutato i caratteri.
Nel centro storico è possibile ammirare il Palazzo Amoresano, un palazzo marchesale risalente al ‘700.
Presenta una possente torre medievale assunta come simbolo del paese e oggi ospita, nel vecchio frantoio oleario, il Museo della civiltà contadina.
Gli Amoresani, proprietari del palazzo, con una lettera del 9 luglio 2019 indirizzata al Sindaco, hanno comunicato la loro intenzione di voler donare il Palazzo al Comune di Montecorice.
Oltre a questa struttura architettonica di particolare pregio, caratteristiche sono anche la Chiesa di Sant’Antonio abate che presenta un campanile a vela, la cappellina di San Nicola di Bari del ‘600 e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie costruita nel ‘700 sui resti di un cenobio brasiliano.
Nella prima domenica di luglio, si festeggia proprio la Madonna delle Grazie, un culto legato ad un’antica leggenda, secondo la quale illo tempore, durante il mese di maggio, una nave cercò riparo vicino ad Acciaroli.
I marinai, in segno di gratitudine ai soccorritori, lasciarono loro una statua della Madonna.
Siccome nessuno riusciva a trasportarla, fu bandita una sorta di gara: chiunque fosse riuscito nell’impresa, avrebbe potuto portare la statua nel rispettivo paese.
I vincitori furono alcuni abitanti di Ortodonico che, per festeggiare la venuta della santa nel paese, decisero di costruire una nuova chiesa in suo onore.
Il luogo fu scelto dalla Madonna stessa, tramite una sua apparizione.
Questo borgo sembra trascinare i visitatori in un’epoca antica in cui il ricordo è stimolato e vivificato attraverso le numerose ricorrenze ma anche attraverso musei e laboratori: con questo intento sono nati Arsì e il “Laboratorio F.lli De Luccia”.
Il primo, Arsì, è un museo antropologico nato il 17 febbraio del 2003 e voluto da Alfonso Funicello, il quale ha creato questo luogo sulla base dei ricordi e dei racconti degli anziani.
Il secondo, il “Laboratorio F.lli De Luccia”, nasce da un progetto della Pro loco Ortodonico Cilento: “Cilento battente laboratorio di liuteria restauro e conservazione”.
Si tratta di un laboratorio dedicato ai fratelli artigiani De Luccia di Casigliano di Sessa Cilento che, nello scorso secolo, portarono la loro arte in America dove i loro strumenti musicali sono ancora considerati oggetti di pregio.
Sono previsti seminari, stage, lezioni pratiche visite didattiche e incontri che esplorano la cultura tradizionale, tutto ciò sotto la guida di Alfonso Toscano, persona scelta dalla Pro loco stessa.