“Gocce d’Acqua”, un percorso nato per sensibilizzare e per riscoprirci tutti figli dell’acqua! Dall’esperienza soggettiva di Ottaiano, al cuore di ogni osservatore.
L’ormai nota istallazione artistica “Gocce d’Acqua”, punto di partenza per la riflessione di Terra d’Acque: conoscere per custodire, è un autentico percorso di trasversalità e genialità dinamitica, una moltitudine di esperienze impresse sul legno, soggettive ed universali insieme, in grado di arrivare, attraverso gli occhi, fino al cuore dell’osservatore.
Accanto alla riflessione sull’acqua come bene prezioso, meritevole di tutela, l’istallazione artistica rappresenta un invito a guardare all’arte come ad un potente mezzo di comunicazione e cambiamento, uno strumento di conoscenza e analisi profonda del reale, di provocazione e trasmissione di valori.
A seguire, parte della riflessione sul tema ad opera dello scrittore Mauro Giancaspro, entusiasta accoglitore delle “visioni” di artisti fattesi gocce dipinte.
Oramai non ci sono più dubbi. L’arte è sempre un passo avanti alla ricerca e alle acquisizioni scientifiche. Non c’è scoperta o invenzione, che non sia stata preceduta, a volte addirittura di millenni, dalla passione visionaria e dalla fantasia degli artisti e qualche volta addirittura da un sogno impossibile che la scienza successiva ha realizzato. […]
L’arte ha sempre cercato di dominare, non di rado riuscendoci, le inarrestabili forze della natura, facendosele amiche o esorcizzandone il timore con l’energia della fantasia. C’è un’età nella quale Giambattista Vico ci dice che l’uomo, non essendo ancora in grado di ragionare con mente pura, avverte con animo perturbato e commosso, con la carica delle sue emozioni, con le sue passioni, con la sua creatività.
Ed ecco che con la mostra ispirata, pensata e organizzata da Giuseppe Ottaiano si realizza un altro sogno, ch’era follia sperare: disegnare e dipingere sull’acqua. Per pensarla ci vuole l’ingegno, ma anche la semplicità di un bambino; di un fanciullo o di un sognatore che disegna cerchi sull’acqua con il dito o con un ramo e lascia navigare la sua fantasia sulle piccole onde che il suo movimento produce.
L’acqua non ha colore, non ha odore, non ha voce, ma assume il colore, l’odore e la voce di tutto ciò che la circonda, di tutto ciò che essa accarezza o travolge. Accoglie e restituisce immagini con la sua capacità, che nessun altro elemento ha in natura, di riflettere e rispecchiare. E se su di lei nessuno ha mai dipinto, lei, l’acqua l’ha sempre fatto, non limitandosi a rifrangere o a specchiare chi si vi affaccia o ciò che le è vicino, ma restituendo tutte le variazioni che il suo ondeggiare, il suo incresparsi, il suo agitarsi, il suo scatenarsi sono capaci di generare.
Trascina con vigore o conduce con dolcezza gli odori dei luoghi che attraversa e modula in maniera sempre diversa la sua voce, frangendosi sui sassi, gorgogliando nelle anse di un torrente, precipitandosi in una cascata, muovendo energicamente la ruota di un mulino. E tanti musicisti ne hanno avvertite le voci che essa è in grado di esprimere […].
L’acqua è sempre stata un’imprevedibile pittrice visionaria che con le sue gocce di forma instabile e mutevole ha creato ipnotici caleidoscopi, fragili ed effimeri, sempre diversi l’uno dall’altro.
Una pericolosa furia, l’acqua, ma anche un’artista capricciosa e imprevedibile!
Questa mostra ribalta i ruoli. Dopo averci regalato giochi di luce e racconti fulminei racchiusi in meno di un millimetro cubo, adesso le sue gocce accolgono il dono di un artista che imprime al suo impalpabile corpo un disegno, un dipinto, un segno d’arte.
Solo un visionario come Peppe Ottaiano poteva immaginare di materializzare una goccia d’acqua, perché su di essa altri visionari immaginifici trasferissero quello che la loro sensibilità e la loro fantasia vedono o immaginano nel corpo penetrabile e fluido di una goccia. L’energia rigeneratrice e fecondatrice dei fiori e delle piante, la brillantezza cristallina che rifrange cielo e nuvole, la carica di vita che dà a chi con essa si disseta, il brio nictalopo di chi percorre le oscure vene della terra per alimentarle.
Mostra, installazione, racconto per immagini? E chi può dirlo! Piuttosto emozione! […]
La creatività degli artisti si sbizzarrisce liberamente in pacato vedutismo, in astrattismi arabescati o geometrici, in trasfigurazioni zoomorfe o floreali, in figurativismo minuzioso quasi da miniatura.
E quali e quante fantasie! Quanti racconti, quante fiabe, quante poesie senza parole, quanta musica senza note queste gocce riescono a trasmettere! Quante emozioni riescono a suscitare; di quanta freschezza e di quanta energia fecondatrice esse son dense! Propongono al visitatore immersioni visionarie tra i tesori che la natura custodisce sott’acqua, offrono sogni e viaggi nel fiabesco. […]
Percorsi invitanti e allettanti quelli di questa mostra, dipanati in escursioni emozionali, per i quali, alla fine, fa assai poca differenza se attraversati fisicamente o, come si è costretti a fare come in questi tempi che rifuggono da assembramenti umani, virtualmente. Qualunque sia, comunque, l’approccio, percorrendo la mostra avremo ancora una volta la certezza di essere tutti figli dell’acqua.