Finalmente riparte il jazz anche qui a Napoli con la IX edizione del Summer Live Tones 2020 dopo mesi di forzata sosta di tutti gli eventi e concerti musicali e culturali per la grave emergenza sanitaria che ha coinvolto il mondo intero.
La città di Napoli finalmente si apre ad eventi di cultura, arte, musica, danza, teatro, tutte riunite in un unico programma “ARTerie”, fortemente voluto dall’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, progetto finanziato con fondi POC 2014/2020 che nell’ambito del vasto programma “Estate a Napoli” con oltre 100 eventi distribuiti in diversi luoghi della città dal centro alle periferie per accompagnare l’estate dei napoletani fino al 13 settembre.
Tantissimi i luoghi che accoglieranno le performance: Maschio Angioino, la Villa comunale, il Parco del Poggio, il parco Attianense a Pianura, il Cortile del Nest, il Parco Troisi, il Cortile Macadam e l’Arena Pietrarsa a San Giovanni a Teduccio, il Cortile dell’Annunziata e la Villa comunale di Scampia.
“ARTerie è uno dei progetti a cui teniamo di più di quest’estate a Napoli 2020 – spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Eleonora De Majo – che parte dall’idea di riportare la cultura in tutte le sue accezioni nei quartieri della città, le arterie sono la diramazione della città nei suoi tanti contesti urbani sia centrali che periferici”.
Per il jazz non poteva che essere chiesto ad una delle Associazioni storiche della musica jazz a Napoli Live Tones che in tutti questi anni ha ideato, diretto e realizzato tantissime rassegne ed eventi jazzistici di altissimo livello con i più grandi nomi del jazz italiano e internazionale senza mai dimenticare i giovani talenti che sono stati messi sempre in evidenza e piu delle volte “scoperti” e proposti al pubblico dall’esperienza e dalla competenza di Alberto Bruno, organizzatore insieme a Ornella Falco del Live Tones e direttore artistico di tale edizione.
Come ricordato dalla stessa Ornella Falco alla presentazione del concerto stesso, “Nonostante le prescrizioni Covid 19 “la Cultura, anche qui a Napoli, ha fortemente voluto riprendersi i propri spazi e seppur nel rispetto delle disposizioni previste dai decreti emanati dal Governo e della Regione Campania, abbiamo fortemente desiderato di organizzare tale rassegna perche’ vogliamo che anche le note del jazz si diffondano in queste serate dell’Estate a Napoli, scegliendo e proponendoVi alcuni delle eccellenze musicali jazz degli ultimi anni”.
Quattro le serate previste nello spazio antistante la Casina Pompeiana all’interno della Villa Comunale di Napoli: il 23 luglio con Giovanni Guidi in “piano solo”, 25 luglio il “Daniele Scannapieco Organ Trio” con Daniele Scannapieco al sax, Alessio Busanca organo hammond, e Luigi del Prete alla batteria, il 30 luglio “Marchio Bossa” con Pippo Lombardo alle tastiere, Antonio Grimaldi al basso, Fabio delle Foglie alla batteria, Maria Enrica Lotesoriere alla voce, concludendo il 1 agosto con “I tre Moschiettieri” cioe’ Vince Abbracciante alla fisarmonica, Seby Sergio al piano elettrico e Giuseppe Bassi al contrabbasso.
Giovanni Guidi, giovane ma talentuosissimo pianista umbro, frequentando i seminari estivi di Siena venne notato da Enrico Rava che lo inserì nel gruppo Rava Under 21, trasformatosi in seguito in Rava New Generation, incidendo con quest’ultimo gruppo nel 2006, nel 2010 e nel 2016 tre cd per l’editoriale L’Espresso. Da allora tantissime le collaborazioni artistiche, oltre che con lo stesso Rava, con tantissimi altri musicisti come Daniele di Bonaventura, Fabrizio Bozzo, Francesco Bearzatti, oltre ad essere leader di propri gruppi il trio con Thomas Morgan e Joe Lobo, a cui,nell’album “Avec Le Temps” (ECM) che sarà pubblicato a Marzo 2019, si sono aggiunti Francesco Bearzatti al sax tenore e Roberto Cecchetto alla chitarra. Si è esibito in vari importanti festival: Umbria Jazz, Zurich Nu Jazz, Umbria Jazz Balcanic Windows, Stavanger Mai Jazz, Jazzaldia, North Sea Jazz Festival, Molde Jazz, Berlino Jazz Festival, Copenhagen Jazz Festival, Barcelona Jazz, Varsavia Jazz Days, Le Mans Festival, Portland Jazz Festival, San Francisco Jazz Festival , Shenzen Jazz Festival ed anche in teatri e club a New York, San Paolo, Rio De Janeiro, Buenos Aires, Santiago del Cile , Brasilia, Salvador de Bahia, Dublino, Parigi, Londra, Monaco, Berlino, Seoul, Hong Kong, Tokyo, Osaka, Jakarta. Il primo album a suo nome “Tomorrow Never Knows” è stato pubblicato nell’agosto ’06 per l’etichetta giapponese VENUS e recensito con cinque stelle dal mensile Swing Journal. Successivamente ha pubblicato quattro album con l’etichetta CAM JAZZ : i primi due “ Indian Summer “ e “The House Behind This One” in quartetto, “The Unknown Rebel” con una formazione allargata a dieci elementi e “We Don’t Live Here Anymore”, registrato a New York con Gianluca Petrella, Michael Blake, Thomas Morgan e Gerald Cleaver: E’ del 2013 il primo album registrato a suo nome per la prestigiosa ECM di Monaco: “City Of Broken Dreams” inciso in trio con Thomas Morgan e Joao Lobo, cui sono seguiti ” This Is The Day” sempre in trio e “Ida Lupino” con Louis Sclavis, Gianluca Petrella e Gerald Cleaver. Per la stessa etichetta aveva precedentemente inciso due album con Enrico Rava: “Tribe” e “ On The Dance Floor”.Ha vinto poi vari premi tra cui il referendum Top Jazz indetto dalla rivista Musica Jazz , come miglior nuovo talento 2007 e con l’album “Ida Lupino” si è aggiudicato il premio come miglior disco italiano del 2016. Nel giugno dello stesso anno ha pubblicato l’album “Rebel Band” per l’Editoriale L’Espresso nell’ambito della collana dedicata ai più importanti jazzisti italiani. Nel luglio 2017 ha compiuto un lungo tour europeo con l’ Enrico Rava – Tomasz Stanko Quintet. In Agosto 2018 si è esibito in piano solo in Cile, Uruguay, Argentina e Brasile.In Autunno ha compiuto un lungo tour Europeo nel Rava – Lovano Quintet, da cui è stato tratto l’album live ” Roma” per la ECM.
Dolcissimo, con un carattere quasi schivo e riservato, si trasforma al pianoforte suonando con ogni cellula del suo corpo oltre che con le sue abili mani che sembrano sfiorare la tastiera con una delicatezza ma anche con una forza emotiva di grande intensità. Il pubblico lo ascolta, per più di un’ora e mezza di concerto, in assoluto silenzio, dedicandogli lunghissimi applausi alla fine del primo insieme di brani che lo stesso Guidi presenta, a meta’ concerto spiegando” Come avevo anticipato ad alcuni amici che mi sono venuti a salutare prima del concerto stesso, non amo molto parlare ai miei concerti tanto meno quando si tratta di piano solo dove preferisco dare spazio solo alla musica, ma è giusto dirvi non solo cosa ho appena finito di suonare e cosa andrò poi, improvvisazione a parte che ormai è dentro di me sempre, a presentarvi nella seconda parte del concerto stesso, ma ancor di più approfitto di questo momento per potervi ringraziare ad uno ad uno, oltre a dedicare un grazie speciale ad Ornella e Alberto che mi hanno fortemente voluto qui, perché mi permettete di poter tornare di nuovo sul palco dopo la sofferenza della quarantena che ci ha costretto a stare lontano dal nostro pubblico ma non dalla musica, e che ho superato solo grazie alle dirette live che facevo più volte al giorno dalla mia pagina social e grazie alle quali ho potuto trovare la forza per non deprimermi e per tornare alla musica più’ forte di prima “ .
Ha un animo nobile Giovanni Guidi, e lo trasmette totalmente nelle note della sua musica. Tanti i brani presentati durante la serata che lui stesso definisce “memorie da lockdow” come “Cheeck to Cheek” , “Over the rainbow” , “Te lo leggo negli occhi” di Sergio Endrigo, e come lui stesso dice “girando la testa ho visto questa splendida luna e mi sono ispirata ad essa “ dedicando al pubblico una bellissima interpretazione di “Moon River “ intervallati da brani della musica italiana come “Io che amo solo te” e tanti altri classici italiani, concludendo con una bellissima “Blu Moon” sempre dedicata alla luna che si e’ specchiata nello stesso pianoforte e sulle mani sulla tastiera dello stesso Guidi, concludendo il concerto prima con un omaggio al Maestro Morricone recentemente scomparso con “Nuovo Cinema Paradiso” e con il brano, dedicato ad Ornella Falco e che ha suonato nell’evento online organizzato da Live Tones per l’International Jazz Day del 30 aprile di quest’anno “You ain’t gonna know me because you think you know me”, che reso in italiano suona come “non mi riconoscerai perché pensi di conoscermi“. Si tratta di un breve tema di stampo reggae, composto dal trombettista sudafricano Mongezi Feva che Guidi dedica alla musica del Sud Africa, luogo a lui profondamente caro e al quale si è ispirato anche per la camicia indossata di chiaro stile africano.