Dal 15 gennaio il teatro contemporaneo torna a Casa della Musica Federico I con la rassegna Controvento.
Dal 15 Gennaio presso il Complesso Palapartenope, parte la seconda edizione della rassegna Controvento, che si propone di indirizzare l’attenzione del pubblico nei confronti della drammaturgia e della danza contemporanea intesa non solo come nuovi testi, ma anche come nuovi interpreti e nuove modalità espressive tutte rigorosamente al di sotto dei 35 anni di età. Una programmazione di spettacoli quasi totalmente inediti per la Regione Campania e che recepisce il pullulare di creatività, di proposte, di movimenti, di fermenti intellettuali, di prosa, di musica, di danza e di tutto ciò che il mondo teatrale nazionale è portatore. La creazione di una rete regionale e nazionale che, promuove un’azione di sostegno per i giovani teatranti italiani. L’articolazione del programma e la scelta degli artisti è determinata da diversi fattori: In primis CONTROVENTO vuole essere una vetrina per i giovani, in un panorama difficile, la rassegna vuole andare assolutamente contro-corrente; ricercando e sperimentando nuovi linguaggi e la loro multidisciplinarità, nuovi allestimenti, e applicando una politica di contenimento dei prezzi. L’incipit per affrontare questo percorso è stato il voler scuotere lo scetticismo del sistema teatro e del pubblico verso le novità e la sperimentazione, non solo per i giovani, ma anche per quegli adulti che giovani lo sono stati, e che hanno dimenticato quanto sia importante dare attenzione, spazio e curiosità all’operato dei giovani artisti. Valicare queste divisioni e porre l’attenzione sul lavoro, lo spettacolo e gli artisti è la meta a cui si aspira. Un crogiuolo di tematiche che si intersecano al fine di creare uno spettatore consapevole, in possesso di strumenti critici e di determinate competenze, e che lo rendano attivo e partecipe alla vita del teatro, e che lo aiutino a fruire consapevolmente delle proposte spettacolari e culturali del teatro stesso. Controvento ha la volontà di familiarizzare il teatro, di renderlo “casa” per gli spettatori, un luogo accogliente dove poter conoscere ed assistere al meglio del teatro contemporaneo. Tutte le compagnie, pur portando avanti una ricerca innovativa sul linguaggio teatrale e sui temi trattati, mantengono, e anzi si pongono come obiettivo prioritario, la comunicazione con il pubblico, un’esperienza trasversale, a cui tante diverse persone, tante culture diverse possono partecipare. Vedere teatro, pensare teatro, fare teatro… A Gennaio gli appuntamenti da non perdere sono:
Il 15 e il 16 Gennaio ore 21 sarà di scena Ferdinando Smaldone, con la sua ultima fatica “L’odore della Libertà”, un testo che partendo da due solitudini fa nascere un grande rapporto di amicizia. Sullo sfondo c’è l’Italia degli anni Settanta, segnata dalle parabole di Gianni Rivera, dalle stragi di ogni colore e, soprattutto, da un regime carcerario “degno” dell’inquisizione spagnola. Luigi, in galera per un furto, dopo un lungo isolamento, uccide un altro detenuto. Un delitto efferato! Massimo, un giovane e inesperto procuratore, è nominato suo difensore. Sembra un processo dall’esito scontato; e, invece, talvolta i perdenti vincono e la storia li chiama a sé. La vicenda, tra la finzione teatrale e la cronaca del tempo, stimola un cambio di paradigma, trasfuso nella Riforma dell’ordinamento penitenziario del 1975: il carattere punitivo della pena cede il passo a quello riabilitativo. Ma i buoni propositi del Legislatore si disperdono nel clima politico e culturale che si respira in Italia: le esigenze di sicurezza dei cittadini e di protezione dell’ordinamento democratico trasformano il carcere da estrema soluzione a soluzione estrema, a principale, e tutt’altro che chirurgico, strumento di repressione del terrorismo e della criminalità. Lo iato tra la promessa contenuta nella riforma e il suo inveramento è sotto gli occhi di tutti, certificato nelle sentenze di condanna della Corte europea dei diritti dell’uomo e, in particolare, nell’ormai celebre “Torreggiani contro Italia” del 2013. Se il destino di quella legge sembra coincidere con il suo fallimento, “L’odore della libertà” riesce a ridare fiato e orizzonte a quella promessa.
Il 17 e il 18 Gennaio ore 21 Rosaria De Cicco sarà protagonista dello spettacolo “Io donna”, che affronta la tematica della violenza sulle donne, tema purtroppo attualissimo e ricorrente, nella nostra quotidianità. Attraverso tre storie, il regista Angelo Perotta ci presenta altrettante donne, legate da un dolore comune: la Violenza. Violenza verbale, fisica e psicologica. Si sofferma al contempo sui comportamenti disumani, ritenuti umani da coloro che di umano non hanno che il fisico, comportamenti talvolta addirittura legittimati da famiglia e società. Allo spettatore si lascia il compito di farsi trasportare dalla musica delle parole, e farsi invadere dalle emozioni, sperando di spezzare l’indifferenza che uccide più della violenza.
Il 21 e 22 Gennaio ore 21 invece sarà di scena la compagnia Post Teatro con lo spettacolo scritto e diretto da Silvio Fornacetti “L’ombra di Pinocchio”. Il burattino Pinocchio, dopo le mille avventure nel mondo di Collodi, riesce a diventare un bambino “perbene” e a scrivere la sua storia. Il Pinocchio di Fornacetti, dopo la sua trasformazione in “bambino vero”, si trova catapultato nella realtà: l’Italia del 1938; una nazione nelle mani del fascismo che prima illuderà il protagonista con le allettanti promesse del duce e poi, con l’avvento delle leggi razziali, lo relegherà ai margini della società a causa delle sue origini ebree. La stessa sciagura colpirà anche il suo amico Lucignolo il quale sceglierà di lottare per cambiare la sua condizione e convincerà Pinocchio a partire insieme alla volta del Paese dei Balocchi: un paese migliore dove ognuno può decidere della sua vita liberamente. Così gli hanno assicurato! Pinocchio e Lucignolo, spinti dal vento di libertà, affronteranno nuove avventure dal sapore, a volte malinconico, del passato. Riusciranno i protagonisti a trovare il Paese dei Balocchi?